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Venerdì, 22 Settembre 2023
Cronaca Mozzate

Mozzate, condannati dalla corte dei conti a risarcire 550mila euro

Nel 2021 tre amministratori della società a partecipazione pubblica Gian Luigi Panzeri Srl erano stati inquisiti per distrazione di denari pubblici

Sono stati condannati dalla corte dei conti a risarcire 550mila euro. A tanto, ammontano i denari pubblici che tre amministratori (o meglio, ex amministratori) della società di servizi alla persona partecipata dai Comuni di Mozzate e Limido Comasco avrebbero distratto dai conti della società sopratutto verso il conto privato di uno di loro. L'inchiesta giudiziaria esplode nei primi mesi del 2021

Qui la replica e le precisazioni  dei legali di una delle persone coinvolte.

L’attività d’indagine, eseguita dalla guardia di finanza di Olgiate Comasco mediante l’esecuzione di scrupolosi accertamenti contabili, bancari e numerose attività di riscontro, aveva accertato come la società fosse stata di fatto gestita da un ex amministratore che però, negli anni oggetto di indagini, non ricopriva alcuna carica formale. Tale situazione, oltre a rappresentare una macroscopica anomalia nella gestione dei servizi pubblici, ha fatto sì che l'uomo fosse in grado di dirigere il personale, orientare le scelte aziendali in ordine agli aspetti amministravo-contabili e di gestire le liquidità finanziarie bancarie e di cassa.

E’ proprio l’ampia disponibilità di denaro pubblico garantita al soggetto, che ha permesso a quest’ultimo, negli anni, di sottrarre oltre 550mila euro dalle casse della società, talvolta tramite bonifici diretti sul proprio conto corrente, poi giustificati contabilmente da voci di costo fittizie, o addirittura medianteprelievi diretti di denaro contante dalla cassa, prelevato con la finalità di essere depositato in banca, ma in realtà speso per far fronte a interessi di carattere personale. Per questo motivo a conclusione delle indagini, erano stati denunciati anche allacorte dei conti tre persone ritenute responsabili del danno economico patito dalla società a partecipazione pubblica. La magistratura contabile, nei giorni scorsi, oltre a provvedere all’applicazione di un tempestivo provvedimento di sequestro conservativo sui beni posseduti dal direttore di fatto ha accertato le singole responsabilità amministrative, condannando i responsabili a rifondere integralmente le casse erariali.

Qui la replica e le precisazioni  dei legali di una delle persone coinvolte.

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