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Cronaca

"Il Comune di Capiago regala mille euro a ogni profugo". E' polemica

Da due anni e otto mesi, il Comune di Capiago Intimiano ospita nella struttura di piazza IV novembre sei profughi provenienti dal Nord Africa, arrivati in seguito alla crisi Libica. Il consigliere comunale della Lega Nord, Ivano Bianchi...

Da due anni e otto mesi, il Comune di Capiago Intimiano ospita nella struttura di piazza IV novembre sei profughi provenienti dal Nord Africa, arrivati in seguito alla crisi Libica. Il consigliere comunale della Lega Nord, Ivano Bianchi, tramite un post su facebook, accusa il sindaco Carlo Andrea Frigerio di aver “regalato” ai profughi 4 mila euro per lasciare il Paese: “Carlo Andrea Frigerio non ha soldi per il suo Comune ma trova 1000 euro da regalare a ogni profugo che finalmente lascerà il nostro paese! La giunta di Capiago (al completo, nessun assente) ha infatti deliberato lo scorso 21 marzo di stanziare 4000 euro (mille per ciascuno) per i 4 profughi che si apprestano a lasciare il territorio comunale”. In sostanza, il consigliere afferma che il sindaco avrebbe più a cuore le sorti dei profughi di quelle delle famiglie capiaghesi: “É un clamoroso caso di discriminazione e di razzismo al contrario!”, si legge nel post.

La replica del sindaco

Frigerio, però, replica: “Le somme aggiuntive sono state prese dai capitoli di disponibilità il cui finanziamento arriva dal Ministero. E’ al di là delle risorse ordinarie. Non posso prendere questi soldi per altro, ad esempio per tappare i buchi delle strade. Sono pervenuti al bilancio per questo utilizzo specifico. Il piano di intervento è stato predisposto a suo tempo dall’ex ministro dell’Interno, che era Roberto Maroni”, spiega Frigerio. In pratica, il Comune di Capiago Intimiano ha fatto solo da “tramite”, mettendo a disposizione l’alloggio di via IV Novembre. Il mantenimento dei sei profughi alloggiati (oggi sono in cinque), è a carico dello Stato. La situazione è questa: i profughi di Capiago Intimiano hanno ricevuto dalla prefettura di Como la somma complessiva di 2500 euro (500 euro a testa), a seguito della chiusura del programma di ospitalità avvenuta il 31 dicembre del 2012. Oltre a questa somma proveniente dalla prefettura di Como, i profughi avranno a disposizione una somma aggiuntiva di 4 mila euro complessivi che il Comune ha stanziato con una delibera di giunta. Tale somma, come dichiara Frigerio, proviene dal Ministero dell’Interno ed è stata messa in un capitolo a parte del bilancio, destinata dunque soltanto a gestire quella situazione. Una volta chiuso il piano, i profughi dovrebbero abbandonare la struttura, altrimenti rimarrebbero a carico dell’amministrazione. Frigerio, a tal proposito, specifica: “La situazione si sta evolvendo nel migliore dei modi”. Uno di loro, infatti, sta per lasciare la struttura, probabilmente già dalla prossima settimana. Bianchi, a questo proposito, scrive: “Un'altra determina, invece, a firma del responsabile di area e datata 25 marzo, ne stanzia ben 1500 per uno solo, soltanto perché ha deciso di andarsene prima degli altri”. Frigerio, a questo proposito, spiega: “La quota è modulata dal dirigente in base alle singole situazioni”. La struttura ospita attualmente un profugo del Ciad (uno è andato via l’anno scorso), due del Niger e due della Nigeria. Al momento dello scoppio della crisi Libica si trovavano lì per lavoro: “Lavoravano soprattutto nei cantieri edili e uno era un pastore. Uno lascerà la struttura probabilmente già la prossima settimana. I due profughi del Niger lavorano già da tempo come panettieri a Como e dovrebbero lasciare la struttura per trasferirsi, i due Nigeriani sono cristiani e hanno preso accordi con altri connazionali”. Il sindaco, inoltre, sostiene: “Mi sono messo in gioco come rappresentante del Comune. Come sindaco ringrazio gli assessori Maurizio Vismara e Armando Maspero, l’assistente sociale Donatella Girgi e i nostri tecnici”. Infine, il sindaco precisa che l’accoglienza non è stata infruttuosa per i capiaghesi. In origine, infatti, sarebbero dovuti arrivare 150 profughi, ospitati nella ex caserma della Guardia di Finanza. La caserma, però, è del demanio. Ne sono dunque arrivati soltanto sei da Campobasso con un pullmino scortato: “La caserma è stata ripulita soprattutto con il lavoro che loro hanno svolto in maniera gratuita. Ognuno ne ha tratto vantaggio”.

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