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Cronaca

Compenso Amura, rumors su 60mila euro. Lui, Frangi e il cda non parlano. Butti: "Chiedo gli atti"

Un muro di silenzio. Continua l'occultamento del compenso stabilito per il nuovo direttore della Fondazione Alessandro Volta, Salvatore Amura. Non il presidente, Mauro Frangi, non il diretto interessato hanno risposto alla richiesta di poter...

Un muro di silenzio. Continua l'occultamento del compenso stabilito per il nuovo direttore della Fondazione Alessandro Volta, Salvatore Amura. Non il presidente, Mauro Frangi, non il diretto interessato hanno risposto alla richiesta di poter conoscere la cifra. E, paradosso nel paradosso, alla faccia della trasparenza, nemmeno i consiglieri di amministrazione non sembrano (o dicono di non essere) al corrente della somma in questione. Eppure il board della Fondazione non è proprio una cosetta tra 3 amici, essendo composto da 11 membri (presidente incluso). I nomi sono, appunto, Mauro Frangi, Angela Benedetta Re (vicepresidente), Umberto Bianchi, Graziano Brenna, Cristina Ferrari, Valentina Grohovaz, Giacomo Licata, Enrico Lironi, Daniela Negretti, Paolo Sinigaglia (in realtà dimessosi il 16 luglio, ndr), Pierluigi Tagliabue. E, a chiudere il cerchio, va detto che l'interesse pubblico all'utilizzo della "cassa" della Fondazione non è proprio inesistente, avendo Comune di Como e Camera di Commercio (enti pubblici) il pallino in mano, con il vicesindaco Silvia Magni e l'assessore Savina Marelli (colleghe di partito di Amura) che commentarono con toni entusiastici la nascita della Fondazione pochi mesi fa.

Ad ogni modo - dando conto che ieri i rumors, ancora del tutto ufficiosi, parlavano di un compenso salito attorno ai 60mila euro per la direzione part-time di Amura, sebbene finora si fosse sempre parlato di una cifra tra i 40 e i 50 mila - anche la politica pare non avere granché interesse a conoscere questa voce di spesa, a dispetto degli alti lai generali sulla necessità di contenere i costi di enti vari parapubblici. Tra l'altro, sarebbe un ottimo gesto di trasparenza sapere quale mission, quali poteri, quali obiettivi e da raggiungere in quanto tempo sono a monte della nomina. Nel silenzio generale, comunque, fa eccezione il consigliere di Fratelli d'Italia, Marco Butti. Che, partendo della dimissioni di Sinigaglia con annessa aperta polemica relativa al nuovo direttore, attacca con toni corrosivi il Pd e la corrente "Lariopolda", di cui sia Frangi sia Amura fanno parte. marcobutti"Le dimissioni di un membro del cda di nomina comunale, all'indomani della nomina del nuovo direttore della Fondazione Volta, non fanno altro che testimoniare quanto vado dicendo da mesi - afferma il consigliere - Se a questo aggiungiamo la frase pronunciata (ci sono i testimoni) ieri in Commissione Cultura dall'assessore Cavadini in merito al Presidente della Fondazione stessa Mauro Frangi, rispetto ad una mia domanda sul progetto relativo al Politeama a cui è stato risposto che "il presidente della Fondazione ha fatto una sparata sulla stampa, pensando di essere il deus ex machina", ritengo necessario chiarire che la Fondazione non appartiene al PD, alla sinistra, ai Lariopoldi ma alla città e che se questi sono i presupposti per lavorare alla candidatura di Como Capitale della Culturale, c'è poco da stare sereni". Nel contempo Butti ha anche annunciato di aver chiesto un accesso agli atti per poter conoscere finalmente la cifra esatta del compenso di Salvatore Amura.

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