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Como, il consiglio approva il no al pedaggio per la Tangenziale. Il discorso di Lucini (video)

Anche il consiglio comunale di Como, come già molte altre amministrazioni, ha approvato la mozione (dal valore politico e simbolico ma senza effetti pratici) promossa dal Comitato No Pedaggio e presentata ieri in aula direttamente dal sindaco...

Anche il consiglio comunale di Como, come già molte altre amministrazioni, ha approvato la mozione (dal valore politico e simbolico ma senza effetti pratici) promossa dal Comitato No Pedaggio e presentata ieri in aula direttamente dal sindaco Mario Lucini. Noto l'obiettivo: mantenere gratuita anche dopo il 31 ottobre prossimo la Tangenziale che dal capoluogo arriva a Villa Guarda. Di fatto, Palazzo Cernezzi sostiene la richiesta di mantenere il costo di 2,20 euro al casello di Grandate e nello stesso tempo ridefinire la quota dei pagamenti dei collegamenti con l'autostrada A9, con la possibilità che a essere ritoccati, ad esempio, siano i pedaggi ai caselli di Fino Mornasco e Lomazzo. La logica della richiesta è che senza abbassare - come invece ipotizzato finora - il costo attuale a Grandate e contemporaneamente adeguando gli altri caselli, il peso del mancato introito dei 62 centesimi previsti per la Tangenziale di Como sarebbe assorbito comunque e non causerebbe mancati introiti ai privati della Società Pedemontana. "Con l'introduzione del pedaggio, invece - ha affermato Lucini - avremmo una sicura penalizzazione per gli automobilisti in transito su un tratto già esiguo dell'infrastruttura, inoltre esiste il rischio che molti decidano di non percorrerla più determinando una nuova penalizzazione sul fronte del traffico sia per la città, sia per la viabilità dei Comuni vicini". Una doppio esito negativo che, secondo Lucini, potrebbe pure determinare una netta diminuzione anche degli introiti stessi dei privati, con una sorta di effetto-boomerang.

tangenziale-7sett15-1Il dibattito in aula è stato comunque acceso. In particolare, il capogruppo di Adesso Como, Alessandro Rapinese, ha fortemente contestato la scelta di mantenere invariati i 2,20 euro che i comaschi in arrivo da Milano pagano oggi a Grandate (cifra che con l'introduzione del pedaggio dovrebbe scendere, togliendo gli 80 centesimi che tutti pagano per coprire la spesa del tratto Grandate-confine anche se non si percorre, uscendo a Como Sud). Secondo Rapinese - ma anche il consigliere Ncd Francesco Scopelliti ha espresso posizioni simili - la mancata diminuzione dei 2,20, pagati da moltissimi automobilisti ogni giorno, potrebbe rivelarsi una penalizzazione superiore persino rispetto alla richiesta dei 62 centesimi per la Tangenziale di Como, vista la quantità di residenti nel capoluogo che annualmente utilizzano e pagano la A9.

Ad ogni modo, pochi secondi prima della mezzanotte l'aula ha approvato la mozione (che il Comitato No Pedaggio intende presentare in Regione e che in sé, va precisato, non ha alcun potere reale di togliere il pedaggio e introdurre le altre modifiche citate) con 20 voti favorevoli, 5 astenuti (Marco Butti di Fratelli d'Italia, Luca Ceruti del Movimento 5 Stelle, Ada Mantovani di Adesso Como, Laura Bordoli di Ncd e Anna Veronelli di Forza Italia) e 2 contrari (Scopelliti e Rapinese)
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