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Cronaca Dogana di Chiasso-Brogeda

Sushi in dogana: assembramenti di chi aspetta l'asporto. Arriva il divieto

Luca Pignanelli il direttore delle dogane di Como: "Il sushi non viene certamente trasportato nei bagagli"

Tutti ad aspettare il sushi, in orari prestabiliti e in prossimità della dogana.

Nel fine settimana del 6 e 7 marzo 2021 si erano notati strani assembramenti in prossimità della dogana Como-Chiasso. Il motivo? Alcuni ticinesi aspettavano il loro sushi da asporto. Un ristorante giapponese di Como, infatti, come riportato anche sul Corriere del Ticino, aveva lanciato una bizzarra promozione: «Abiti nella zona di Chiasso, Balerna, Mendrisio, Lugano? Se non puoi venire da noi, veniamo noi da te in dogana». E così chi aveva ordinato il suo sushi, negli orari limitati indicati dal ristorante stesso (13.15 e 20.15) si ritrovava al varco. Inevitabile qualche assembramento. Questo fine settimana si è ripetuto qualche episodio simile ma Luca Pignanelli il direttore delle dogane di Como, ha detto basta a questa pratica e ha dato lo stop al sushi da confine. 

Il direttore ha spiegato che gli spazi doganali non possono, in nessun caso, essere considerati un punto di ritrovo o di consegna di merce. In questo caso c'è l’insussistenza di uno dei presupposti richiesti dalla norma: "..il sushi non viene certamente trasportato nei bagagli e quindi non si può parlare di sdoganamento".

Pignanelli comprende la difficoltà del periodo ma è evidentemente inaccettabile dare spazio a soluzioni da lui stesso definite "borderline", che aggirano i divieti mettendo a rischio la salute pubblica. Niente più sushi di frontiera, quindi per i Ticinesi. 

Stessa cosa stava accadendo nei confini tra la Svizzera e Varese, in particolare a Ponte Tresa.

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