"Como capitale culturale, pasticciata autocelebrazione": minoranze all'attacco
Non è passata "liscia" la serata tutt'altro che entusiasmante per presentare la candidatura di Como quale capitale italiana della cultura per il biennio 2016-2017. L'evento organizzato alla Biblioteca di como forse un po' troppo frettolosamente e...
Non è passata "liscia" la serata tutt'altro che entusiasmante per presentare la candidatura di Como quale capitale italiana della cultura per il biennio 2016-2017. L'evento organizzato alla Biblioteca di como forse un po' troppo frettolosamente e senza adeguata comunicazione, lo scarso coinvolgimento della cittadinanza (quasi del tutto assente martedì sera), il dossier che non ha convinto tutti hanno innescato rapidamente il dibattito politico. In particolare, 3 consiglieri comunali di opposizione - Anna Veronelli di Forza Italia, Marco Butti di Fratelli d'Italia e Alessandro Rapinese di Adesso Como - esprimono dubbi e critiche sulla gestione dell'iniziativa più ancora che sulla "cosa" in sé.
"Como candidata a capitale della cultura è una bella sfida - ha osservato Anna Veronelli - Tre settimane fa chiedemmo all'assessore alla Cultura che ce ne parlasse in Commissione Comunale". La risposta di Luigi Cavadini? La riporta sempre la consigliera di Forza Italia: "Direi che vale la pena aspettare i primi di maggio quando sapremo se saremo nella short list, inutile parlarne ora, perderemmo tempo", ci rispose". Poi però è arrivata la presentazione pubblica e allora Veronelli - non senza ironizzare: "Ma come, non era inutile parlarne?" - ha parlato di "logica di questa amministrazione che sfugge" aggiungendo un laconico "di pasticcio in pasticcio".
Stessa linea d'onda da parte di Butti, che pur premettendo che "tutti vorremmo più cultura, che tutti vorremmo un ruolo da protagonista per la nostra città su questo fronte, come sul turismo, nel sociale, sulla serata di ieri occorre però dire alcune cose. Per quale motivo una presentazione in Commissione consiliare richiesta dal sottoscritto viene rinviata a dopo la proclamazione della short list (la scremature della 23 candidatura attuali a 10, attesa dopo il 30 aprile, ndr) e invece in fretta e furia, con inviti mandati 2 giorni prima, l’amministrazione ha organizzato una serata in biblioteca per autocelebrarsi? Non parlatemi di partecipazione e trasparenza, qui è pura autoreferenzialità".
A chiudere il cerchio di critiche, ecco Rapinese che sul tema ha presentato anche un'interrogazione chiedendo (con i toni urticanti che sono il suo "marchio di fabbrica") "se Como capitale italiana della cultura sia un obiettivo della giunta Lucini oppure se si sia in presenza dell'ennesimo tentativo di gettare fumo negli occhi ai comaschi, che si tradurrà nell'ennesimo autogol". Inoltre, viene chiesto al sindaco "da quanto tempo il Comune stia lavorando al progetto e quanti fondi di bilancio abbia destinato al progetto".