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Comitato Pro-Libeskind, nuova lettera alla città

Da una breve lettera aperta di un architetto comasco, Michele Bollini, è nato il comitato a difesa di Daniel Libeskind. O meglio, a difesa e a sostegno dell'opera da lui progettata e che l'associazione Amici di Como ha deciso di donare alla città...

Da una breve lettera aperta di un architetto comasco, Michele Bollini, è nato il comitato a difesa di Daniel Libeskind. O meglio, a difesa e a sostegno dell'opera da lui progettata e che l'associazione Amici di Como ha deciso di donare alla città. Un'opera, come è ormai noto, da realizzare in fondo alla diga foranea nel primo bacino del lago di Como. Qui di seguito quella prima lettera, diventata poi il manifesto del comitato.

Caro Daniel Libeskind come cittadino comasco e giovane Architetto di Como mi sento di doverti delle scuse per quanto è stato scritto nel comunicato contro il tuo progetto per il monumento alla luce, in onore di Alessandro Volta. Devi sapere che non mi sento per niente rappresentato dalla "intellighenzia"che lo ha firmato. Quelle parole esprimono tutta l'ottusità di chi non sa guardare oltre, di chi non sa cogliere nuove opportunità, di chi non viaggia più, di chi non si informa più, di chi non sogna più! Spero che la luce della tua opera, che io vorrei proprio lì, dove tu l'hai pensata, li illumini finalmente, facendoli uscire e facendoci uscire, dal torpore in cui da troppo tempo ci costringono!

Il comitato, sempre attraverso le parole di Michele Bollini, interviene nuovamente nel dibattito che è in corso in queste settimane in città, tra chi spera che il monumento di Libeskind possa davvero essere realizzato e chi auspica che, invece, rimanga lettera morta o per lo meno non venga realizzato sulla diga foranea.

La mia lettera aperta è diventata il manifesto di un gruppo di persone che , su ispirazione di Gianfranco Melli, si è costituito in un Comitato PRO Daniel Libeskind, a favore della realizzazione dell'opera. Così adesso dall'IO, (prima persona) possiamo finalmente passare al NOI! Se si tratta di "ricostruire"ciò che è stato ideologicamente "demolito", questo Comitato ritiene di avere in Daniel Libeskind un alleato formidabile! Una delle opere simbolo dell'architettura Decostruttivista (movimento che affonda le radici nel pensiero filosofico del francese Jaques Deridda,da cui l'Architetto statunitense Philip Cortelyou Johnson, tradurrà le teorie del movimento in Architettura) che Daniel Libeskind abbraccia fin dagli albori della sua carriera, è il Museo Ebraico di Berlino. Non credo si debba aggiungere altro in materia di "Demolizione" e "Ricostruzione" di una delle ideologie (quella della persecuzione ebraica ) che ha portato la Germania alla seconda guerra mondiale. Ma se anche ci fosse ancora qualche "Electric/scettico" faremo un altro esempio. Daniel Libeskind e' il vincitore del concorso che ha portato gli Stati Uniti d'America ha "Ricostruire" Ground Zero, dopo la "Demolizione" voluta per mano dell'ideologia che muove il terrorismo islamico. Ci pare con con questi due esempi la “Ricostruzione” ideologica della sua opera per Como sia completata. Quello per cui questo comitato si batte, non è la soggettività del progetto di un opera d’arte. Non ci battiamo per una nuova luce in mezzo al Lago. Ci battiamo per una nuova LUCE nelle coscienze delle persone che ci amministrano.

Ci battiamo per non perdere una NUOVA OPPORTUNITA’ di crescita Culturale, Intellettuale, Economica e

Turistica.

Ci battiamo per un nuovo RINNOVAMENTO delle IDEE e delle RELAZIONI, per l’abbattimento delle BARrIERE MENTALI che impediscono a questa città di volare in alto.

Ci battiamo per un SOGNO, il sogno di rivedere finalmente a Como la stessa LUCE e lo stesso LUSTRO che i nostri illustri predecessori

seppero valorizzare e promuovere con L’EXPOSIZIONE del 1899, sullo stile delle grandi EXPOSIZIONI

UNIVERSALI, quando como era , grazie al nome di ALESSANDRO VOLTA, il centro del mondo!

Ci battiamo per il SOGNO che Como diventi finalmente e definitivamente la CITTA di VOLTA e dei PLINI,

Ci Battiamo perché diventi protagonista di EXPO 2015! Per questo ci battiamo.

Siamo orgogliosi che con noi ci sia un GRANDE dell’architettura come DANIEL LIBESKIND, un nuovo

MECENATISMO, nobile nell’animo, come lo sono stati nella storia la famiglia SOMAINI, GIACOMO PUCCINI,

VITTORIO EMANUELE II, GUGLIELMO MARCONI, L’ISTITUTO CARDUCCI, ACHILLE ZAMBELLI, ANTONIO

SANT’ELIA, GIUSEPPE TERRAGNI.

«Stomping along on this big Philips Johnson Is delay just wasting my time Looking across at

Richard Rogers Scheming dreams to blow both their minds » David Bowie, Thru These Architect's Eyes, 1995.
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