Auto rubate e truffe, comasco di nuovo a processo in Ticino
L'uomo è stato già condannato nell'ambito dell'operazione "muscle car"
Comasco nei guai in Ticino: è accusato di truffa. L'uomo è una vecchia conoscenza delle autorità elvetiche, si tratta di M.F., 42 anni, condannato a 2 anni e mezzo nell'ambito dell'inchiesta "muscle car" sul più grande traffico d'auto rubate in Ticino. Di quell condanna ha scontato solo 6 mesi grazie alla condizionale, ma proprio nel periodo della condizionale avrebbe - questa l'acusa secondo la procuratrice pubblica ticinese, Raffaela Rigamonti - commesso nuove truffe.
Il Corriere del Ticino riferisce che secondo l'accusa l'uomo avrebbe "ingannato con astuzia o tentato di ingannare" i titolari e i dipendenti di alcune società di autonoleggio (o concessionarie che vendevano auto in leasing), "sottacendo che i veicoli presi a noleggio non sarebbero più stati riconsegnati", ma rivenduti nell’Europa dell’est. Di fatto questa volta il comasco si sarebbe reso responsabile del reato opposto a quello in cui è stato imputato e poi condannato in "muscle car", quando i veicoli noleggiati all’estero venivano immatricolati e poi venduti in Ticino.
Per ora sembra che i colpi messi a segno siano due: a Balerna e a Chiasso. Un terzo tentativo di truffa sarebbe invece stato sventato dalla polizia cantonale a Grancia.
Il 42enne comasco si sarebbe dovuto presentare martedì 18 ottobre 2017 in tribunale per il nuovo processo ma non è mai arrivato in aula. Per come si sono messe le cose adesso rischia una condanna fino a 5 anni. Un suo presunto complice, infatti, anch'egli italiano, avrebbe ammesso e raccontato come avvenivano le truffe.