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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cna "assessore": autosilo all'ex Scalo merci, inversione del girone e capolinea Nord arretrato

I vertici della Cna - Nadia Galli per la sede di Como città assieme al segretario generale Alberto Bergna, con il supporto tecnico degli architetti Bruno Borghesani e Fabio Sofia - stamane ce l'hanno messa tutta per spiegare che il maxi-studio su...

I vertici della Cna - Nadia Galli per la sede di Como città assieme al segretario generale Alberto Bergna, con il supporto tecnico degli architetti Bruno Borghesani e Fabio Sofia - stamane ce l'hanno messa tutta per spiegare che il maxi-studio su viabilità e sosta è stato realizzato autonomamente ma soltanto "in un’ottica di collaborazione e affiancamento con l’amministrazione comunale". E più volte hanno ribadito che la proposta finale tiene conto del "periodo di vacche magre con scarsi investimenti preventivabili nei prossimi anni" e che "l’intenzione non è quella di criticare in modo asettico, ma di individuare le criticità e di proporre ad esse soluzioni percorribili con contributi da parte di professionisti, di cittadini, di imprenditori, coinvolgendo in prima battuta gli stessi operatori economici". Ma fatte queste lunghe premesse, è davvero difficile non leggere un metaforico "spintone" alla giunta di Palazzo Cernezzi alla luce del lavoro presentato oggi nella sede della Cna per una radicale riqualificazione dell'area ex Scalo Merci (con annesa nuova maxi-ciclabile) e della centralissima piazza Matteotti.

cna-galli-bergnaLa considerazione di partenza fatta dagli artigiani è che i parcheggi della città "risultano sottodimensionati o inesistenti in tutta la fascia occidentale della città compresa fra le mura di viale Varese e la Spina Verde; inoltre secondo Cna "le tre stazioni ferroviarie, la stazione delle autolinee, le attività universitarie e la zona di maggior pregio turistico risultano quasi totalmente prive di itinerari attrezzati per la mobilità dolce".

Quindi, ecco che per l'area di circa 32mila metri quadrati (che nel Pgt ha già una destinazione d’uso di servizio adatta ad accogliere le strutture proposte, ndr) viene proposta "la realizzazione di una serie di servizi e parcheggi nell’area dell'ex scalo merci che corre lungo via Regina Teodolinda, parallela al depuratore, oggi dismessa con edifici fatiscenti al suo interno, in collegamento diretto con la stazione di San Giovanni e l'area di Sant'Abbondio; la formazione di una rete protetta per la mobilità dolce in grado di connettere il nodo di scambio ed attestazione intermodale con l'area turistica e le attività qualificanti del capoluogo; la riduzione dell'autostazione (di Sant'Agostino ndr) a sola fermata intermedia, ampliamento della zona pedonale, arretramento della ferrovia, razionalizzazione della viabilità possibili trasferendo il capolinea degli autobus a San Giovanni". Il tutto, come già si accennava, "con la formazione di una rete protetta per la mobilità dolce in grado di connettere il nodo di scambio ed attestazione intermodale con l'area turistica e le attività qualificanti del capoluogo".

Perché mettere in campo queste proposte? Secondo la Cna, per raggiungere questi obiettivi nella zona ex Scalo merci: realizzare un autosilo in grado di ospitare circa 500 automobili; creare le premesse per trasferire in futuro il depuratore nella vasta area alle spalle della sede attuale (con una spesa calcolata tra un minimo di 12-15 a un massimo di 25-30 milioni di euro); costruire un parcheggio per i mezzi pubblici del servizio di trasporto Autolinee Asf (14 stalli per bus di linea) più un’area di sosta a servizio dei pullman turistici (18 stalli); edificare ("con il coinvolgimento di privati" soprattutto nella costruzione/gestione dell'autosilo) un edificio con esercizi commerciali, servizi bar/ristorante, attività private, info point; attrezzare un’area di sosta per camper con 90 stalli e servizi integrati; collegare l’area interessata con la città murata tramite due proposte di “mobilità dolce”: una uova ciclopedonale (500 metri) integrata nel sistema di piste ciclabili cittadino e un collegamento pedonale in quota soprelevata, diretto verso il centro, con il sovrappasso di viale Innocenzo XI.

cna-10lug15-2Per quanto riguarda piazza Matteotti, infine, viene proposto "l'ampliamento dell'area pedonale per la razionalizzazione della viabilità". Obiettivo da raggiungere con il gia citato "trasferimento a San Giovanni del capolinea delle autolinee" ma soprattutto prendendo in esame "l'inversione del senso di marcia del cosiddetto “girone”, azione che si ritiene più interessante e praticabile di una ipotetica pedonalizzazione del lungolago".

cna-10lug15-1A suggello di questo "colpo di scena (non meglio precisato, però, nella pratica e negli effetti ndr) viene lanciato "l'arretramento dei binari di un centinaio di metri che consentirebbe il riassetto del loro tratto terminale, la formazione di adeguati spazi di accesso e movimento per i passeggeri", i quali tramite un'ipotizzata "apertura di un varco nelle mura e il transito per un tratto brevissimo in un'area da espropriare" avrebbero "accesso diretto al sistema delle aree di Piazza Roma".

Così parlò Cna (mentre l'assessore all'Urbanistica Lorenzo Spallino, presente, assai poco entusiasta degli interventi ipotizzati sul capolinea di piazza Matteotti e forse convinto che l'ospite più adatto sarebbe stato la collega alla Mobilità Daniela Gerosa, dava qualche segno di impazienza lasciando l'incontro in anticipo).

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