Clandestini cinesi nel laboratorio di cravatte in via Bellinzona
Un laboratorio di cravatte in via Bellinzona a Como munito di dormitorio per i lavoratori. Tutti operai cinesi senza un regolare rapporto di lavoro con l'imprendiote, un uomo di 35 anni (Y. G. le iniziali) pluripregiudicato. Tre di queste otto...
Un laboratorio di cravatte in via Bellinzona a Como munito di dormitorio per i lavoratori. Tutti operai cinesi senza un regolare rapporto di lavoro con l'imprendiote, un uomo di 35 anni (Y. G. le iniziali) pluripregiudicato. Tre di queste otto persone sono risultate non in regola con le norme relative al permesso di soggiorno.
Il tutto è venuto alla luce grazie all'intervento della squadra mobile della questura di Como che, insospettita da un via vai di immigrati cinesi dentro e fuori la palazzina di via Bellinzona (dove ha sede la ditta individuale di Y. G.) ha poi deciso di intervenire. Al primo piano c'era il laboratorio per il confezionamento di cravatte, con tanto di macchinari. Al piano superiore, in soffitta, c'era il dormitorio degli operai, tutti senza contratto di lavoro. Tra questi ce n'erano tre senza permesso di soggiorno. I clandestini sono stati condotti al CEI di Torino in attesa del definitivo allontanamento dal suolo nazionale.
L'imprenditore cinese di 35 anni è stato denunciato in stato di libertà per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Nei confronti della sua impresa verranno avviate le relative procedure d’accertamento di competenza dell’Ispettorato del Lavoro.