rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cinesi a Como: due centri benessere e un parrucchiere irregolari Sospensione dell'attività

Due centri benessere e un acconciatore, in tutti e tre i casi si tratta di titolari di origine asiatica, sono oggetto di un procedimento di sospensione dell’attività da parte del settore Attività produttive del Comune di Como. E' la conseguenza...

Due centri benessere e un acconciatore, in tutti e tre i casi si tratta di titolari di origine asiatica, sono oggetto di un procedimento di sospensione dell’attività da parte del settore Attività produttive del Comune di Como. E' la conseguenza dell' attività di verifica sia dei requisiti professionali che di quelli igienico-sanitari e lavorativi partita questa estate di concerto con la Polizia Locale, l’Asl, la direzione provinciale del lavoro e i carabinieri. I controlli sono stati effettuati in più fasi su tutti e nove i centri che in un solo anno hanno cominciato la loro attività diffondendosi con grande rapidità in città. Risolto il problema giuridico del requisito professionale (non era chiaro se Regione Lombardia lo ritenesse obbligatorio anche per i centri di messaggio “bio-naturale”), l’attività coordinata di controllo si è spostata sul rispetto delle norme igienico sanitarie e la regolarità del personale presente sotto il profilo lavorativo. Dalle verifiche è emerso che l’acconciatore non aveva i requisiti professionali e per l’attività è scattata una sospensione di 15 giorni dopo che per almeno in due occasioni nel negozio non era presente alcun responsabile tecnico in possesso dei titoli abilitativi. Trascorsi i 15 giorni vi sarà una nuova verifica e se verrà accertata ancora l’assenza del responsabile tecnico sarà revocata l’autorizzazione in via definitiva. Per i due centri benessere è invece scattato l’ultimatum rispetto a quanto accertato da Asl e ispettorato del lavoro. Tempo trenta giorni e tutte le carenze igienico sanitarie, se non sanate, comporteranno il divieto di svolgere l’attività. “I controlli – spiega l’assessore alle Attività produttive, Maurizio Faverio – sono stati scrupolosi e oggetto di un continuo confronto tra enti e forze dell’ordine. Non è stato facile muoversi in una selva di norme, ma alla fine è stato accertato quanto le associazioni di categoria ci avevano sollecitato di fare, ovvero l’attività svolta in situazioni di precarietà e ai limiti della legge nei nuovi centri a fronte di centri estetici che da anni in città hanno sempre rispettato le regole e dotato le loro strutture di impianti all’avanguardia e soprattutto a norma e con personale qualificato”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cinesi a Como: due centri benessere e un parrucchiere irregolari Sospensione dell'attività

QuiComo è in caricamento