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Chioschi di Como con le serrande giù per protesta contro il Comune

Sciopero dei chioscai di Como: ieri i 34 titolari dei chioschi hanno tenuto le serrande abbassate in segno di protesta contro il Comune di Como. Non solo, con tanto di striscioni e volantini hanno manifestato a Porta Torre in mattinata, durante le...

Sciopero dei chioscai di Como: ieri i 34 titolari dei chioschi hanno tenuto le serrande abbassate in segno di protesta contro il Comune di Como. Non solo, con tanto di striscioni e volantini hanno manifestato a Porta Torre in mattinata, durante le ore di mercato, cioè quando il via vai di gente è più intenso. Le ragioni della protesta, ormai, sono note: le concessioni del suolo pubblico delle strutture prefabbricate sono scadute da molti anni per questo il Comune ha deciso di indire dei bandi di concorso per aggiudicarsi l'occupazione del suolo. Tutto sembrerebbe ragionevole, se non fosse che molti titolari hanno rilevato da poco tempo l'attività e non hanno ancora fatto in tempo ad ammortizzare le spese. Alcuni di loro hanno acceso muti e ipotecato case. "Quando abbiamo rilevato l'attività - dicono - le concessioni erano già scadute da tanti anni e noi non lo sapevamo. Il Comune avrebbe dovuto saperlo, però, visto che come riscuoteva il canone dai precedenti titolari ha continuato a riscuoterlo anche da noi. Ora gli uffici si sono accorti che le concessioni del suolo pubblico sono scadute da tanto tempo, anche se noi le abbiamo pagate regolarmente. Adesso vengono a dirci che devono fare i bandi per riassegnarle e noi rischiamo di perdere la nostra attività". Infatti, pur possedendo la struttura prefabbricata, cioè il chiosco, e pur avendo una regolare licenza, rischiano di perdere il suolo su cui lavorare.

Nel pomeriggio di ieri, però, si è svolto un incontro negli uffici del settore Commercio del Comune, in via Odescalchi, al quale hanno partecipato oltre ai chioscai anche l'assessore Etta Sosio, il dirigente al Commercio Marco Fumagalli e i legali sia dei chioscai che del Comune. Infatti la vicenda rischia di finire in tribunale se non si troverà una soluzione che garantisca ai chioscai di mantenere l'occupazione del suolo pubblico e al Comune di essere nel rispetto delle normative.

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