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Censura al sindaco, facciamo un po' di chiarezza

La mozione di "censura grave" al sindaco è stata firmata dai gruppi di minoranza. Nella seduta consiliare di giovedì sera (20 maggio 2010) è stato Marcello Iantorno (PD) a presentarla e ad esporne i contenuti. Ad aprile il consiglio comunale ha...

La mozione di "censura grave" al sindaco è stata firmata dai gruppi di minoranza. Nella seduta consiliare di giovedì sera (20 maggio 2010) è stato Marcello Iantorno (PD) a presentarla e ad esporne i contenuti. Ad aprile il consiglio comunale ha votato e approvato con voto segreto un emedamento che chiedeva l'azzeramento del cda di Ca' d'Industria. In quel voto oltre ai 14 consiglieri di minoranza presenti, si registrò il voto favorevole di altri 9 consiglieri evidentemente di maggioranza. Quando poi il consiglio votò la delibera emendata, tutto il Pdl si astenne, avallando così di fatto anche l'emendamento. La deliberà fu dunque approvata (si chiedeva, oltre all'azzeramento del cda, anche garanzie sulla qualità del servizio cucine di Ca' d'Industria). Il sindaco Stefano Bruni però ha dichiarato più volte che non era sua intenzione chiedere le dimissioni del cda della casa di riposo. Da qui il malcontento delle minoranze che lo hanno accusato di non rispettare la volontà e le decisioni del consiglio comunale. La votazione della censura però ha visto numeri differenti rispetto alle precedenti votazioni, infatti, la maggioranza, a parte Lionetti, è stata compatta nel bocciare la mozione di cenura e quindi chi nel segreto dell'urna aveva votato a favore dell'azzeramento del cda ha comunque deciso di sostenere Bruni. Forse anche perché la censura è stata votata con scrutinio palese. Nel ricompattare la maggioranza intorno al sindaco ha probabilmente avuto un peso decisivo la minaccia di dimissioni che lo tesso Bruni ha annunciato pubblicamente martedì 11 maggio.

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