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Cronaca

Caso D'Alema e tangenti a Ischia: alla stessa coop l'appalto comunale da 36 milioni

Colpo di scena nella travagliatissima vicenda dell'appalto calore da oltre 36 milioni indetto dal Comune di Como e ormai risalente a quasi 3 anni fa. Il 26 marzo scorso, alla vigilia dello scandalo che ha travolto il sindaco di Ischia, Giosi...

Colpo di scena nella travagliatissima vicenda dell'appalto calore da oltre 36 milioni indetto dal Comune di Como e ormai risalente a quasi 3 anni fa. Il 26 marzo scorso, alla vigilia dello scandalo che ha travolto il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino (Pd) poi costretto alle dimissioni, e che sta indirettamente investendo anche l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema, il Comune ha definitivamente aggiudicato l'appalto all'associazione di imprese formata dall'azienda Nelsa e dalla Cooperativa Cpl Concordia, esattamente quella al centro dell'inchiesta sulle tangenti ischitane. La vicenda, in sintesi, verte su presunte mazzette dalla storica coop rossa Cpl Concordia - 1.800 dipendenti in tutto il mondo, 461 milioni di fatturato - al sindaco di Ischia per ottenere l'appalto delle opere di metanizzazione dell'isola. Undici indagati, nove dei quali arrestati, con sullo sfondo - dicono i magistrati - un "sistema corruttivo" molto più ampio e diversi filoni d'indagine ancora "da approfondire".

Como e l'appalto calore non risultano nemmeno sfiorati dall'indagine in corso. Unico punto in comune con i fatti di Ischia - come già accennato - è la cooperativa Cpl Concordia, che sul Lario ha un ruolo di peso (31%) nel raggruppamento fresco vincitore della gara indetta da Palazzo Cernezzi, vinta grazie all'ottenimento di un punteggio di 99,66 su 100 (vennero ammessi altri 3 raggruppamenti, tra cui uno composto Acsm Agam, Manutencoop Facility Management ed Eurenergy). La gara è stata chiusa in via definitiva lo scorso 26 marzo dopo l'aggiudicazione provvisoria del gennaio precedente, ma per oltre 30 mesi si è trascinata tra rinvii, contestazioni, polemiche politiche di ogni genere.

In particolare, creò un polverone la lettera inviata a sindaco, giunta e consiglieri comunali da Lega Coop con cui si sollevarono moltissime obiezioni all'appalto, ai criteri richiesti e a numerosi altre questioni tecnico-economiche. Il Movimento 5 Stelle, soggetto politico tra i più contrari in assoluto alla gestione dell'appalto da 37 milioni, arrivò a chiedere la revoca della gara e un consiglio comunale specifico sul tema, ma le richieste non vennero accolte. Sempre i Cinque Stelle, però, produssero un lunghissimo documento (che cliccando qui potete leggere integralmente) nel quale sono riassunte sia la vicenda in sé, sia le contestazioni.

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