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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Cantù, il "sacrilegio" degli ex leghisti: bruciati fazzoletti e camicie verdi

Gesto fortemente provocatorio e - se si volesse estremizzare - politicamente sacrilego del consigliere comunale canturino Giorgio Masocco, storico ex militante della Lega Nord ora in aperta guerra con il partito d'origine. Ieri sera, assieme ad...

Gesto fortemente provocatorio e - se si volesse estremizzare - politicamente sacrilego del consigliere comunale canturino Giorgio Masocco, storico ex militante della Lega Nord ora in aperta guerra con il partito d'origine. Ieri sera, assieme ad altri ex uomini del Carroccio, tra i quali l'ex camicia verde di Como, Luciano Grammatica, un recente passato anche in via Bellerio, e con l'assenso del sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, Masocco ha bruciato - nello stesso rogo in cui ardeva la Giubiana - camicie e fazzoletti verdi.

Un gesto forte, come si diceva, avvenuto nel cuore di una piazza Garibaldi affollata di curiosi e amanti del tradizionale falò. In alto, potete vedere la fotosequenza del "rogo politico".

"La Giubiana di Cantù - dice Masocco - è stata bruciata in piazza Garibaldi come vuole la tradizione nei confronti di colei che diede le chiavi di Cantù allo straniero. Un manipolo di leghisti e Camicie Verdi della prima ora (1987/1990), guidato dal sottoscritto, con

partenza da Villa Calvi, insieme al Sindaco di Cantù, Claudio Bizzozero, vero autonomista, e da Roberto Bernardelli, l’unico vero Patriota Lombardo, è arrivato ai piedi del rogo e ha bruciato fazzoletti e camicie verdi, essendo la Lega Nord come la Giubiana". Sulle motivazioni di questo gesto, Masocco ha spiegato che è stato fatto "perché la Lega ha dato le chiavi della Lombardia a Roma, perché la Lega, che doveva trattenere il 75% di tasse in Lombardia, (48 miliardi di Euro a Roma), lascia i sindaci del territorio in mutande verdi. La Lega ha svenduto la Lombardia a Roma e noi bruciamo i simboli perché la Lega ha bruciato la Padania".

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