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Demolitore di auto rubate a Cantù: giro d'affari di 2 milioni di euro

Il principale cliente era il titolare di un'officina, a cui erano destinati i pezzi smontati dalle auto rubate a Milano

Martedì 7 giugno la polizia di Stato diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Como, ha eseguito 9 custodie cautelari in carcere per riciclaggio di veicoli tramite smontaggio e rivendita delle varie componenti. Si tratta di 4 italiani e 5 stranieri domiciliati nel Comasco, in Brianza e a Milano. Sono state anche perquisite abitazioni e capannoni industriali e 14 auto che erano in uso alle persone indagate, una vera e propria associazione a delinquere. Tutto è nato dalle indagini della squadra mobile della polizia giudiziaria di Milano che avevano individuato i furti di una particolare marca di automobile i cui "ultimi segnali di vita" erano rintracciabili nel Comasco, a Cantù. Gli investigatori sono quindi arrivati a un terreno agricolo di proprietà di due fratelli del posto che con l'aiuto di un altro uomo lo avevano trasformato in un vero e proprio autodemolitore di auto rubate ( la maggior parte proveniente da Milano). Dopo aver videosorvegliato la zona sono stati identificati i 4 uomini che rifornivano il centro di demolizione e il cliente, il titolare di un'officina, a cui erano destinati i pezzi smontati dalle auto rubate. Ripreso anche un fiancheggiatore che stipava le auto smontate in dei magazzini per poi trasferirle all'estero, con ogni probabilità nell'est Europa. Le indagini si sono svolte tra maggio e agosto del 2021 ed è stato documentato il riciclaggio di circa 80 veicoli, di cui 31 intercettati mentre venivano trasferiti o depositati. Questi ultimi sono stati sequestrati già dissemblati e imballati e restituiti ai legittimi proprietari. Il giro d'affari stimato è di circa due milioni di euro. 

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