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Cantiere paratie: il bar Al Molo chiede danni al Comune

Il bar Al Molo del lungolago di Como ha chiesto i danni al Comune a causa delle perdite di clienti (e quindi di incassi) causate dal cantiere del lungolago. Insomma, da troppi anni la palizzata del cantiere deturpa la zona adiacente al bar e...

Il bar Al Molo del lungolago di Como ha chiesto i danni al Comune a causa delle perdite di clienti (e quindi di incassi) causate dal cantiere del lungolago. Insomma, da troppi anni la palizzata del cantiere deturpa la zona adiacente al bar e, secondo la proprietà, il Comune non avrebbe fatto nulla per ridare, anche in modo parziale, la vista lago. In tutto la richiesta danni avanzata al Tribunale Regionale della Lombardia è di 160mila euro. L'assessore al Patrimonio del Comune di Como, Marcello Iantorno, nega categoricamente che l'amministrazione debba pagare i danni: "Secondo me non sta né in cielo né in terra che il Comune debba pagare i danni ai titolari del bar. Se avessero diritto a pretendere i danni per il cantiere della paratie, allora qualunque cittadino avrebbe diritto a pretendere i danni, per esempio, per l'incompiuta autostrada della Salerno-Reggio Calabria."

Per la precisione, i gestori del bar Al Molo hanno richiesto 81mila euro per la perdita dei ricavi riferiti al 2010 e 82mila euro per la perdita riferita al 2011. E' plausibile, quindi, che la società che ha in concessione dal Comune lo spazio su cui operare possa chiedere altrettanti danni per l'esercizio 2012. Ad ogni modo, il ricorso al Tar presentato dall'avvocato Mario Lavatelli contro il Comune di Como presenta una serie di motivazioni che sarebbero alla base delle perdite dei ricavi, tutte, ovviamente, imputabili al Comune. Per esempio: non avere effettuato opere o messo in atto soluzioni che potessero limitare l'impatto paesaggistico del cantiere; non avere operato per ridare dignità alla vista panoramica, fondamentale affinché il bar Al Molo potesse limitare la perdita di clientela; inoltre, nonostante il cantiere e il suo impatto negativo sull'attività commerciale, l'amministrazione non ha né sospeso né ridotto il canone di concessione (in scadenza nel 2017). Secondo l'avvocato dei titolari del bar, del resto, la vista lago e la zona di pregio sarebbero elementi fondamentale per far funzionare l'attività, e non è un caso che il bar sia costituito proprio da un chiosco: proprio per limitare l'impatto sullo stato dei luoghi.

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