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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Faloppio

Cane ucciso a Faloppio, LNDC: "Atto gravissimo, persone così sono un pericolo anche per gli esseri umani"

Secondo quanto riportato dalla Lega Nazionale del Cane il 19enne avrebbe prima fatto iniezioni di detersivi al cane per poi strangolarlo perchè ringhiava: denunciato anche dall'associazione

Era ospite a casa di amici e ha pensato bene di ripagare questa gentilezza e ospitalità uccidendo in maniera brutale il loro cane. Questa assurda e drammatica storia è avvenuta a Faloppio, comune in provincia di Como, dove un ragazzo di 19 anni ha tentato prima di avvelenare il povero meticcio facendogli delle iniezioni di detersivi e altre sostanze tossiche. Davanti al fallimento di questi tentativi ha quindi deciso di strangolarlo con un fil di ferro e successivamente seppellirlo nel giardino della casa. La famiglia era all’interno e non si era accorta di nulla ma sono stati i vicini ad assistere a questa macabra scena e chiamare immediatamente i Carabinieri. Arrivati sul posto, i militari non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’animale e denunciare il ragazzo per uccisione di animali ai sensi dell’art. 544-bis. Questo il resoconto nel comunicato inviato dalla Lega Nazionale del Cane. 

“Il nostro team legale ha subito approntato la denuncia da unire a quella già presentata dai Carabinieri, che ringrazio per il tempestivo intervento”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Secondo il racconto confusionario e delirante fornito dall’assassino, la colpa del cane era che continuava a ringhiargli. Non è ancora chiaro se il ragazzo in questione soffrisse di disturbi psichici o se fosse sotto effetto di sostanze, dato che i Carabinieri l’hanno trovato in stato confusionale, ma resta il fatto che il suo gesto è inqualificabile e imperdonabile. Non è possibile soprassedere e fare finta che non sia una cosa gravissima.”

“Una vita è stata spezzata senza motivo e per questo non chiediamo vendetta ma giustizia. Se il ragazzo ha dei problemi va curato ma allo stesso tempo deve essere adeguatamente punito affinché capisca che quello che ha fatto è profondamente sbagliato e crudele. La rieducazione deve andare di pari passo con la punzione, anche perché è ormai provato che questi soggetti partono dalla crudeltà sugli animali per poi spostare la loro violenza sulle altre persone. Sono veri e propri pericoli pubblici per tutti, dagli animali agli umani”, continua Rosati. 

“Seguiremo da vicino anche questo caso e faremo di tutto affinché la questione non venga liquidata con facilità, come purtroppo accade troppo spesso. Inquirenti e magistratura devono dare il giusto peso a questi avvenimenti per garantire la sicurezza degli animali in primis ma di riflesso anche quella degli altri cittadini”, conclude Rosati.

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