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Campus universitario, c'è l'accordo sullo studio di pre-fattibilità

Non è proprio un progetto, ma un'ipotesi di progetto. Per la precisione è uno studio di pre-fattibilità. L'idea di un campus universitario nell'area San Martino, però, prende corpo, tanto che oggi è stata convocata una conferenza stampa nella sala...

Non è proprio un progetto, ma un'ipotesi di progetto. Per la precisione è uno studio di pre-fattibilità. L'idea di un campus universitario nell'area San Martino, però, prende corpo, tanto che oggi è stata convocata una conferenza stampa nella sala giunta del Comune di Como per la presentazione di tale studio, frutto della condivisione di tutti i soggetti interessati: Comune di Como, Asl, ospedale Sant’Anna, Politecnico, Università degli Studi dell’Insubria, Univercomo, Camera di commercio e Provincia. Il protocollo d'intesa sottoscritto è frutto della proposta del settore Urbanistica del Comune di Como, diretto dall’architetto Giuseppe Cosenza, predisposta in collaborazione con gli uffici tecnici degli altri Enti. Il campus potrebbe ospitare fino anche oltre 1.500 studenti e consentirebbe di razionalizzare e accorpare le tante sedi universitarie sparpagliate nella città. “Si tratta di un altro passo importante del percorso che abbiamo intrapreso per consegnare insieme alla Regione una proposta credibile per la realizzazione del campus - spiega il sindaco di Como Mario Lucini - Tra quindici giorni ci rivedremo per valutare le eventuali osservazioni. L’obiettivo è presentarsi in Regione entro l’estate con un’ipotesi condivisa e chiedere, quindi, la convocazione del collegio di vigilanza dell’accordo di programma per la definizione e sottoscrizione dell’accordo medesimo, comprensivo dei tempi, delle modalità e dei finanziamenti”. Ad ogni modo, la premessa della realizzazione del campus è la definizione e realizzazione completa della cosiddetta cittadella sanitaria nell'ex ospedale Sant'Anna nella quale dovrebbero trasferirsi i tanti uffici sanitari, quindi anche quelli dell'Asl attualmente presenti nell'area dell'ex ospedale psichiatrico San Martino.

Le ipotesi di progetto

Nello studio di pre-fattibilità sono state definite due ipotesi: una prevede l’utilizzo degli spazi di via Castelnuovo-via Valleggio (ora utilizzati dal Politecnico) da parte dell’Insubria; la seconda prevede che nell’utilizzo degli spazi di via Castelnuovo-via Valleggio sia coinvolto anche il Setificio. In generale le ipotesi di sviluppo prevedono: trasferimento del Politecnico da via Castelnuovo-via Valleggio e via Anzani nel corpo centrale del San Martino e mantenimento della sola sede di Palazzo Natta; sviluppo dell’Insubria su due poli Sant’Abbondio per gli studi umanistici e sociali, via Castelnuovo/via Valleggio per gli studi scientifici e mantenimento della sede di Palazzo Natta; aula Magna in via Castelnuovo al Politecnico con possibilità di prevederne un utilizzo anche a servizio del nuovo polo universitario e della città; dismissione delle sedi dell’Insubria (via Lucini, via Ambrosoli, via Garibaldi) e loro rilocalizzazione in via Castelnuovo-via Valleggio, dismissione della sede di via Bossi e trasferimento nella cosiddetta “manica lunga” (Sant’Abbondio), dismissione della sede di via Cavallotti (scuola infermieri); valorizzazione anche con eventuale variante urbanistica delle sedi dismesse o non utilizzate di via Bossi, viale Cavallotti e via Carso; possibilità di sviluppo del Setificio (nel caso prevalesse la seconda ipotesi) in parte degli spazi dismessi dal Politecnico e dall’Insubria di via Castelnuovo; trasferimento delle sedi Asl ora ubicate nel compendio San Martino nel comparto ex Ospedale Sant’Anna di via Napoleona, in attuazione dell’accordo di programma già sottoscritto, con la possibilità di valutare contestualmente un nuovo accordo con la Regione per la valorizzazione patrimoniale ed urbanistica delle altre sedi esistenti nella città di Como e anch’esse da trasferire in via Napoleona; nell’area San Martino consolidamento del polo per la salute mentale e nuovo polo di offerta formativa nell’ambito sanitario da sviluppare in accordo con l’università dell’Insubria; possibilità di utilizzo di alcuni edifici interni al compendio San Martino per sedi di altri soggetti interessati (sono già state presentate manifestazioni di interesse dal Conservatorio e dall’Accademia Aldo Galli); mantenimento nel compendio San Martino delle attività dell’Asl-Hospice e Arca; riqualificazione e valorizzazione del Parco che sarà aperto al pubblico.

“La prospettiva avanzata dallo studio - spiega il vicesindaco e assessore all’Università Silvia Magni - colloca lo sviluppo strategico dell’università su tre sedi centrali San Martino-via Castelnuovo-Valleggio, Sant’Abbondio e Palazzo Natta. E rispetto a questa ipotesi è più adeguata una previsione di servizi legati all’Università che sia più integrata e diffusa nella città che non esclusivamente concentrata nell’area del campus”. “Potrebbe essere interessante in quest’ottica - aggiunge l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino - valutare anche un’ipotesi di servizi che possa coinvolgere il recupero dell’area ex Ticosa”. Quanto ai costi, nell’ipotesi di procedere con una ristrutturazione dell’esistente, la stima ipotizzata è di 31milioni di euro ai quali andrebbero aggiunti altri 10milioni di euro nell’ipotesi che l’Accademia Aldo Galli e il Conservatorio utilizzassero 6mila metri quadrati e altri eventuali 10 milioni di euro per ristrutturare le rimanenti superfici a disposizione (circa 7.100 mq).

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