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Cronaca

Calcio Como, Porro: "Mi dimetto da presidente, ma non mollo. Nuovo stadio? Possibile in 3 anni"

La storia va raccontata tutta. E bisogna ammettere che la disperata ricerca del presidente del Como, Pietro Porro, nella giornata di venerdì, era partita da una verità parziale: le sue dimissioni in tronco dopo una turbolenta riunione con gli...

La storia va raccontata tutta. E bisogna ammettere che la disperata ricerca del presidente del Como, Pietro Porro, nella giornata di venerdì, era partita da una verità parziale: le sue dimissioni in tronco dopo una turbolenta riunione con gli altri soci avvenuta giovedì sera. Non era esattamente così. E se possiamo riferirlo è perché, dopo un inseguimento vano per ore, qualche aiuto provvidenziale e la disponibilità dello stesso Porro ci hanno permesso di verificare direttamente con l'interessato i rumors attorno alle 22.30, nel pieno dell'inaugurazione del Lido di Cernobbio.

"Assolutamente non è vero che mi sia già dimesso, né tantomeno per liti o dissapori con gli altri soci. Lo dimostra il fatto che siamo tutti qua al Lido di Cernobbio a festeggiare l'inaugurazione. E' altrettanto vero però, come d'altronde dico da 3 anni a questa parte, che il mio mandato scade formalmente il 30 giugno e dunque darò le dimissioni come è giusto che sia". Un addio alla società proprio ora che il triennio è stato coronato dalla Serie B? No.

"Non intendo affatto mollare. Dico solo che tra soci è giusto rispettare gli accordi e per questo mi dimetto. Questo non significa che non possa essere ancora io il presidente del Como, ma è assolutamente giusto arrivare a un momento in cui si valuta tutti assieme se esistono altre disponibilità, altri progetti, altre candidature per quel ruolo. E sempre assieme si deciderà, anche perché la carica è un elemento quasi di facciata, da sempre ci siamo sentiti tutti presidenti. Dunque ci guarderemo in faccia, decideremo ma nessuno vuole mollare. Andremo avanti, sarebbe un non senso proprio adesso".

A questo punto ecco il "ribaltone", per così dire. Si passa dal passo indietro - per quanto formale, visto che il presidente afferma che "già mi dicono che le dimissioni non saranno accettate" - al salto in avanti. Fino al nuovo stadio, tema su cui Porro si accende.

"Per me sarebbe bellissimo promettere ai tifosi del Como di rifare completamente lo stadio entro i prossimi 3 anni. Pensate: un gruppo di comaschi riesce a mantenere l'impianto vista lago ma rendendolo moderno, accogliente, vivo. Per questo ho contattato una società tedesca specializzata (la Hellmich, ndr) che ha già costruito una decina di stadi importantissimi. Però, ecco, qui vorrei fare chiarezza su un equivoco: i tedeschi metterebbero il loro know-how, la loro capacità progettuale ma per la costruzione servirebbe comunque una gara (l'impianto è di proprietà comunale ndr) e i soldi per pagare i lavori. E i fondi spetterebbe a noi trovarli e metterli, ovviamente. Non è che i tedeschi arrivano, costruiscono e regalano lo stadio alla società o al Comune". I soldi. Tanti soldi, tantissimi soldi. Tra i 30 e i 40 milioni di euro. Possibile che la società riesca a far fronte a un esborso così gigantesco? Secondo Porro non è fantascienza.

"L'impegno è grandissimo, senza dubbio - afferma Porro - ma come per tutti i grandi investimenti, se si fanno le cose seriamente, se si presentano alle banche e al Comune un progetto logico e un business plan solido e credibile, oltre che un budget sostenibile, allora la cosa si può fare. Il progetto che abbiamo (impianto multifunzionale con maxiparcheggio semi-interrato, rifacimento delle parti non storiche e monumentali, conservazione delle facciate su via Sinigaglia, negozi e ristoranti) è davvero bellissimo".

esteggiamenti-calcio-como-15giun15-5E qui si torna ai rapporti con i soci e all'individuazione del prossimo presidente. "Ecco, io quando divenni presidente 3 anni fa avevo un mandato chiaro: raggiungere la Serie B - dice Porro - Quell'obiettivo è stato raggiunto. Ora ne serve un altro. Nel mio caso, oltre al mantenimento della squadra ai livelli che le competono, lo stadio sarebbe centrale. E credo che, finite le pratiche per l'iscrizione al prossimo campionato, verso il 3-4 luglio dovremo già prendere decisioni importanti su questi punti (mentre è già ufficiale la scelta dello stadio di Novara per almeno le prime partite di Coppa Italia in attesa della messa a norma del Sinigaglia ndr)".

Se venisse riconfermato presidente, Porro auspica "comunque una redistribuzione delle deleghe operative, tra marketing, mercato, stadio, prima squadra ecc. Per esempio, io vorrei cedere la delega alla prima squadra, che è davvero impegnativa e che ho da 3 anni. Ma proprio per l'esperienza maturata, non so se mi sarà permesso. Vedremo".

La curiosità - su tutto - è alta.

(In collaborazione con Fabrizio Comerio)

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