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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Bonifica ex Ticosa, sottosuolo più inquinato del previsto

Una tegola sulla testa del Comune di Como: durante i lavori di bonifica del sottosuolo dell'area ex Ticosa, partiti il 9 gennaio 2012, sono stati riscontrati nuovi materiali inquinanti che non erano previsti nel cosiddetto Pob (Piano operativo di...

Una tegola sulla testa del Comune di Como: durante i lavori di bonifica del sottosuolo dell'area ex Ticosa, partiti il 9 gennaio 2012, sono stati riscontrati nuovi materiali inquinanti che non erano previsti nel cosiddetto Pob (Piano operativo di bonifica) approvato dal Comune e in base al quale erano stati affidati, attraverso gara d'appalto, i lavori di bonifica.

Grazie alle immagini scattate con sofisticate apparecchiature radar si è scoperto che sotto il terreno esistono due cisterne di cui, ovviamente, non si conosce ancora il contenuto, ma che verosimilmente potrebbero contenere materiali altamente inquinanti. Non solo: nel sottosuolo ci sarebbero numerosi cavi e tubi che servivano alla ex tintostamperia Ticosa (abbattuta nel 2007). Come se non bastasse, dopo avere disboscato piante e cespugli dell'area è emersa una vera e propria discarica a cielo aperto di materiale edile. Questi imprevisti si tradurranno in un allungamento dei tempi delle operazioni di bonifica e, cosa ancora più grave per il Comune, anche in un incremento inaspettato dei costi. Infatti, secondo gli accordi con l'impresa vincitrice dell'appalto, ogni costo aggiuntivo legato ad imprevisti non contemplati nel Pob dovranno essere a carico dell'ammininistrazione comunale di Como. Dunque, ci vorranno sicuramente più di sei mesi prima che la bonifica sia ultimata e, soprattutto, ci vorranno sicuramente molti più soldi dei 2 milioni e 400mila mila euro che il Comune ha finanziato attraverso l'accensione di un mutuo. L'allungamento dei tempi, tra l'altro, costringerà i comaschi a restare più a lungo senza i parcheggi che sono stati soppressi per consentire la bonifica.

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