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Cronaca

La Lega svizzera attacca il giornalista Rai: "Insulta il Ticino che dà lavoro agli italiani"

Non ha atteso nemmeno 24 ore la Lega dei Ticinesi per replicare al giornalista Rai 1, Franco Di Mare che ieri, nel suo editoriale all'interno della popolarissima trasmissione "Uno Mattina" aveva condannato fermamente il bollino anti-frontalieri...

Non ha atteso nemmeno 24 ore la Lega dei Ticinesi per replicare al giornalista Rai 1, Franco Di Mare che ieri, nel suo editoriale all'interno della popolarissima trasmissione "Uno Mattina" aveva condannato fermamente il bollino anti-frontalieri messo in vendita dal Comune ticinese di Claro. La vicenda - che vi abbiamo raccontato qui - ha fatto il giro d'Italia: il piccolo Municipio svizzero di Claro ha istituito un adesivo che i negozianti possono applicare alle vetrine degli esercizi con questa scritta "Noi impieghiamo personale residente". Di Mare, in diretta su Rai 1, aveva dapprima accostato l'iniziativa a quella in vigore nell'Italia fascista durante l'applicazione delle leggi razziali, quando i negozi affiggevano il cartello "Questo negozio è ariano". Poi aveva si era espresso così: "La mia decisione non sposterà nulla, ma da ora in poi ci penserò due volte prima di acquistare formaggio con i buchi o un orologio a cucù”. Una sorta di boiocottaggio, dunque, al quale poco fa ha (rudemente) replicato il deputato della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri: "Di Mare, vai a scopare il mare. E ricordati che le leggi razziali da te citate assolutamente a sproposito le ha fatte l’Italia, mica noi. Un dipendente di una televisione statale della vicina Penisola si permette di insultare il Ticino che dà lavoro a 62.500 frontalieri e decine di migliaia di padroncini. Avanti così! Di Mare, aspettiamo (pronti al brindisi) che un romeno venga assunto al tuo posto, così magari ti passerà la voglia di produrti in ipocriti sproloqui moraleggianti".

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