rotate-mobile
Devi disattivare ad-block per riprodurre il video.
Play
Replay
Play Replay Pausa
Disattiva audio Disattiva audio Disattiva audio Attiva audio
Indietro di 10 secondi
Avanti di 10 secondi
Spot
Attiva schermo intero Disattiva schermo intero
Skip
Il video non può essere riprodotto: riprova più tardi.
Attendi solo un istante...
Forse potrebbe interessarti...

Bimbo preso al volo, l'eroe si chiama Luigi Barbanera

Jessica è stanca, ancora scioccata: se ora stringe tra le braccia il suo piccolo Ryan, 2 anni, è solo grazie a Luigi, l'uomo che ha preso al volo il bambino caduto dalla finestra del secondo piano di una palazzina a Cantù. Quando apre la porta e...

Jessica è stanca, ancora scioccata: se ora stringe tra le braccia il suo piccolo Ryan, 2 anni, è solo grazie a Luigi, l'uomo che ha preso al volo il bambino caduto dalla finestra del secondo piano di una palazzina a Cantù. Quando apre la porta e si trova puntati gli obiettivi di telecamere e macchine fotografiche di mezza Italia il primo impulso è quello di richiuderla, ma poi capisce che è l'occasione per ringraziare pubblicamente l'uomo che ha salvato il suo bambino. In un italiano un po' stentato (la famiglia di Ryan è di origini nigeriane) spende parole d'amore e riconoscenza per Luigi Barbanera, l'agente di polizia penitenziaria di Como che ieri si trovava a passare proprio sotto la casa dalla quale il bambino è precipitato.

Luigi Barbanera ha 45 anni, è sposato con un figlio. Oggi è il suo giorno. Tutte le tv e giornali lo vogliono intervistare. Oggi lui è un eroe per tutti, non solo per i genitori del piccolo Ryan. Al lavoro i colleghi della casa circondariale Bassone di Como lo hanno accolto con un caloroso applauso e lui non riesce a trattenere l'emozione. Il suo racconto non ostenta sicurezza o spavalderia, ma è lucido anche se a tratti commosso. Lui stesso quasi non riesce a credere di essere stato il protagonista di quello che qualcuno definirebbe un miracolo. "Ho sentito che dovevo tenermi pronto - ha detto ai microfoni di Quicomo - ho avvertito una sensazione che mi diceva che qualcosa di brutto stava per succedere ma che io avrei potuto impedirlo, perché non c'era nessun altro in quel momento sotto la finestra". Luigi stava transitando in macchina quando ha visto in mezzo alla strada una donna gridare e piangere. Ha accostato l'auto a bordo strada, in via Milano a Cantù, ed è sceso per capire cosa stesse succedendo: "Poi ho alzato lo sguardo e ho visto una scena irreale, un bambino piccolo con il pannolino in piedi sul davanzale di una finestra al secondo piano. Ho sperato fino all'ultimo che arrivassero i soccorsi. Sapevo che una donna aveva chiamato i carabinieri e i vigili del fuoco, ma da un momento all'altro il bimbo poteva cadere". E così è stato: il bambino ha perso l'equilibrio ed è caduto nel vuoto. Sotto, ad afferrarlo, c'erano, però, le braccia di Luigi Barbanera. "Quando ho visto che era sano e salvo l'ho abbracciato - racconta - e non potevo credere che ero riuscito a salvarlo. Per fortuna è caduto in un modo per così dire comodo da afferrare". Ora Ryan e Luigi stanno entrambi bene, solo un piccolo graffio per il bambino e una leggera contusione a un polso per il suo salvatore.

Mamma Jessica non ha quasi parole per ringraziare l'uomo che ha evitato una così grande e straziante tragedia. Ma un'idea per ringraziarlo, forse, ce l'ha: Jessica è incinta, aspetta un secondo figlio: "Potrei chiamarlo Luigi, mi piace come nome".

Si parla di

Video popolari

Bimbo preso al volo, l'eroe si chiama Luigi Barbanera

QuiComo è in caricamento