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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Bavaglio di Stato": protesta comasca di FdI-An contro la lettera Unar a Giorgia Meloni

L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ha inviato una lettera alla presidente dei Fratelli'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, che ha fatto molto discutere. Si tratta, in sintesi, di un forte presa di posizione contro alcune frasi...

L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali ha inviato una lettera alla presidente dei Fratelli'Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, che ha fatto molto discutere. Si tratta, in sintesi, di un forte presa di posizione contro alcune frasi riferite dalla stessa Meloni in merito al fenomeno immigrazione/profughi alla testata online stranieriinitalia.it e lì pubblicati. In particolare, due i passaggi testualmente contestati dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, i seguenti: “Intanto evitiamo di importare in Italia un problema che oggi non abbiamo: basta immigrazione e soprattutto basta immigrazione dai paesi musulmani. La (piccola) quota di immigrati che reputiamo necessaria prendiamola da quei popoli che hanno dimostrato di non essere violenti”. E ancora: “Non mi risulta ceci siano casi di terrorismo collegati ai filippini, agli argentini, agli ucraini, ai peruviani. Bene, premiamo allora chi ha dimostrato di integrarsi con maggiore facilità. Per gli altri, porte chiuse finché non avranno risolto i problemi di integralismo e violenza interni alla loro cultura”. Un pensiero, quello espresso dalla leader di FdI-An giudicato come potenzialmente foriero di discriminazioni e tensioni di natura razziale.

Ma, in realtà, di là delle contestazioni ai passaggi specifici, Giorgia Meloni ha contestato soprattutto l'invito finale della missiva ricevuta dall'Unar. Il seguente: "Si coglie l’occasione per chiedere di voler considerare per il futuro, l’opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore". Secondo la presidente di Fratelli d'Italia, un "bavaglio di Stato" per di più in violazione dell'articolo 68 della Costituzione che afferma come "i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni". Ne è nata una iniziativa pubblica innescata dalla stessa Meloni che si è mostrata imbavagliata per protesta e che è poi stata replicata da tutti i coordinatori territoriali del partito. Di seguito, la posizione in tal senso del portavoce di FdI-An in provincia di Como, Marco Mainardi.

mainardi-imbavagliatoÈ accaduto un fatto gravissimo che lede la libertà di opinione e di espressione da parte dei cittadini italiani

Unendomi a tutti i miei colleghi di partito esprimo la mia piena solidarietà al presidente Giorgia Meloni, alla quale,con una nota,l'ufficio nazionale anti discriminazione razziale ha inviato una lettera di richiamo.

La sua colpa? Dire no alla "immigrazione selvaggia" e aver suggerito di accogliere solo migranti da "paesi non violenti", lontani dall'integralismo islamico.

"Esaminando con attenzione il contenuto delle affermazioni attribuite a lei, quest' Ufficio (...) ritiene che una comunicazione basata su generalizzazioni e stereotipi non favorisca un sollecito ed adeguato processo di integrazione e coesione sociale". "Si coglie l'occasione per chiedere - si legge - di voler considerare per il futuro l'opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore".

Questo è il comportamento di un governo che si arroga il diritto di imbavagliare il pensiero di un cittadino italiano, di un parlamentare italiano, eletto dagli italiani.

Siamo alle prove dello stato di regime.

Il portavoce provinciale

FDI/AN

Marco Mainardi

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