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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Battibecchi, rimbrotti e accuse: l'opposizione contesta Frisoni e lascia il consiglio

"La vendita delle farmacie non è dipesa da questa giunta, è una storia che parte da lontano". Intorno alle 22.45, pochi secondi dopo che l'assessore al Bilancio, Paolo Frisoni, aveva pronunciato questa frase relativa alla contestatissima...

"La vendita delle farmacie non è dipesa da questa giunta, è una storia che parte da lontano". Intorno alle 22.45, pochi secondi dopo che l'assessore al Bilancio, Paolo Frisoni, aveva pronunciato questa frase relativa alla contestatissima cessione dei due esercizi nel 2013 (con le due farmaciste che hanno portato in Tribunale il Comune, vincendo e ottenendo la riassunzione a Palazzo Cernezzi con ruolo e stipendi da dirigenti), tutti i consiglieri dei gruppi di opposizione hanno abbandonato polemicamente l'aula. Questa, però, è stata soltanto l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso della polemica politica nel corso della replica dell'assessore ai consiglieri sulle nuove tariffe Tari (questa, infatti, era in realtà la delibera in discussione).

Da diversi minuti erano in corso schermaglie verbali tra Frisoni - impegnato nella replica tecnica prima delle votazioni - e i consiglieri di minoranza. In particolare, oltre al tema della vendita delle farmacie, l'assessore ha rimbrottato il capogruppo leghista Giampiero Ajani per l'utilizzo dell'espressione "chissenefrega" nel corso del suo intervento e aveva già avuto battibecchi con i consiglieri Marco Butti e Alessandro Rapinese che ne avevano contestato qualche passaggio.

Nel crescere della tensione, dunque, ecco la decisione di tutti i consiglieri di minoranza: via dall'aula in massa. Con strascico interno alla maggioranza: i consiglieri Vincenzo Sapere (Paco-Sel) e Raffaele Grieco (Pd), non hanno gradito i toni della replica di Frisoni all'aula e hanno espresso piuttosto vivacemente il loro dissenso al sindaco Mario Lucini, che invece ha difeso l'intervento dell'assessore.

Alla fine, dunque, attorno alle 23.35, la sola maggioranza di centrosinistra ha approvato le nuove tariffe della Tari ma sui 18 consiglieri presenti, soltanto 15 hanno votato a favore mentre 3 (Italo Nessi, Vincenzo Sapere e Gioacchino Favara) si sono astenuti.

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