
Bar e locali, passa l'editto delle fioriere : "Solo agli angoli delle aree esterne"
Bar e locali, passa l'editto delle fioriere : "Solo agli angoli delle aree esterne"
Come voluto espressamente dall'assessore all'Urbanistica, Lorenzo Spallino, e tradotto in pratica dal capogruppo della lista Como Civica, ieri sera in consiglio comunale è diventato realtà l'editto sulle fioriere. In pratica, nel nuovo regolamento...
Come voluto espressamente dall'assessore all'Urbanistica, Lorenzo Spallino, e tradotto in pratica dal capogruppo della lista Como Civica, ieri sera in consiglio comunale è diventato realtà l'editto sulle fioriere. In pratica, nel nuovo regolamento per l'occupazione del suo pubblico di Como, è stato inserito l'obbligo per i locali di collocare fioriere soltanto agli angoli delle superfici avute in concessione da Palazzo Cernezzi. In termini spicci, se l'area all'aperto di un bar è quadrata le fiorirere potranno essere soltanto quattro, se è triangolare 3, se è esagonale 6 e via dicendo (con una certa ironica sagacia, il capogruppo della Lega Nord, Giampiero Ajani, ha posto la domanda thriller: "E se l'area è circolare?"). Ulteriore esempio: le fioriere che fino a domenica separavano la strada dai clienti seduti ai tavolini in piazza De Gasperi, ora chiusa per riqualificazione, non potranno più essere messe in fila come nella foto ma solo agli estremi dello spazio.
Furioso il consigliere Sergio Gaddi (Forza Italia): "Tra un po' obbligheremo i ristoranti a mettere i fiori finti ai tavoli perché non appassiscono mai - ha affermato con sarcasmo - Siamo davanti a un editto medievale, figlio di un'ossessione della sinistra che tutto vuole omologare e rendere uguale. Vorrei vedervi andare in piazza San Marco o nella piazzetta di Capri a imporre certe cose, non solo sulle fioriere ma anche su tavolini, tende e arredi. Voi volete rendere Como come un centro commerciale, simile all'Ikea". Anche Laura Bordoli (Ncd) ha criticato la proposta, come detto poi approvata. "Limitare anche la fantasia di architetti, creativi e locali stessi mi sembra davvero eccessivo - ha affermato - Basta con questa standardizzazione della città".