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Cronaca

Traffico internazionale di droga, latitante comasco arrestato in Marocco: ricercato da 22 anni

74 anni, viveva sotto falso nome: doveva scontare una pena di oltre 11 anni

E' stato arrestato in Marocco dopo una latitanza di ben 22 anni il narcotrafficante comasco A.F., queste le sue iniziali, 74 anni, che deve scontare una pena di oltre 11 anni per traffico internazionale di droga.

L'uomo è stato arrestato il 12 aprile 2018 nella cittadina marocchina di Temara, zona costiera a circa 15 chilometri dalla capitale Rabat: il Comando provinciale dei Carabinieri di Como è stato informato dall'Interpol. L'arresto è stato messo a segno dalla Gendarmeria Reale Marocchina dopo che i militari del nucleo investigativo di Como avevano rintracciato e localizzato l'uomo.

Nato a Como, il 74enne era stato colpito da provvedimento di cattura, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Milano, per scontare la pena di anni 11, mesi 7 e giorni 20 di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti.

Le indagini

La prolungata e serrata attività di ricerca del latitante, condotta dal Nucleo Investigativo di Como, ha consentito inizialmente, in diversi mesi di indagine, di ricostruire l’intero periodo di latitanza del ricercato, resosi irreperibile fin dal 1996, latitante da ben 22 anni, per poi, finalmente, localizzarlo in quella Nazione del Nord Africa.

L’articolata e complessa attività di ricerca del latitante, coordinata dalla Procura Generale di Milano, ha impegnato i militari comaschi nella capillare analisi degli spostamenti e delle relazioni interpersonali e commerciali di A.F., in particolare degli ultimi 10 anni, analisi mediante la quale si sono potute delineare le abitudini di ogni soggetto familiare che è entrato in contatto con il ricercato, così da individuarne le modalità esclusive di comunicazione finalizzate alla sua definitiva localizzazione.

Chi è il latitante comasco

L'uomo arrestato faceva parte dell’organizzazione criminale ‘ndranghetista “Spinella – Ottinà”, operante in Provincia fin dai primi anni ’80, imperversando tra Como, Fino Mornasco e Rovellasca.
L'uomo forniva ai vertici dell’organizzazione un capannone di sua proprietà nel Comune di Rovellasca, nel quale veniva custodita l’eroina acquistata da fornitori turchi, ricevendo per tale apporto una consistente somma di denaro (30 milioni delle vecchie Lire per ogni carico custodito), provvedendo altresì personalmente al confezionamento e alla successiva consegna per commercializzazione delle varie partite, nell’ordine di circa 100/200 chili al mese, ogni qual volta veniva disposto dai “capi” della cosca.

A.F. era l’ultimo latitante storico dell’indagine denominata “Smirne”, operazione che ebbe il suo incipit a Seminara (in provincia di Reggio Calabria), un centro della piana di Gioia Tauro, zona di influenza della cosca mafiosa “Santaiti”, alla quale erano prossimi anche gli “Spinella – Ottinà”.

L’azione incessante del Nucleo Investigativo ha quindi permesso di individuarlo in Marocco nella cittadina costiera di Temara, dove l'uomo viveva sotto falso nome, pur mantenendo stretti contatti con l’Italia, occupandosi di intermediazione nel settore immobiliare ed edile marocchino.

L'arresto

Al momento dell’arresto A.F. è stato di fatto trovato in possesso di documenti contraffatti, un passaporto rilasciato dalle autorità Bulgare sotto falso nome, ma un particolare fisico noto ai militari, ovvero la mutilazione del dito medio della mano sinistra, ha permesso di giungere al suo fermo prima ed alla successiva convalida dell’arresto ai fini estradizionali. Al momento il comasco si trova in carcere in Marocco in attesa di avviare le relative pratiche estradizionali per l’Italia secondo i vigenti accordi.

La notizia dell'arresto del narcotrafficante comasco arriva proprio nel giorno della notizia dell'operazione antidroga dei carabinieri in Lombardia, svolta giovedì 3 maggio 2018, che ha portato a 23 arresti e al sequestro di 300 chili di stupefacente.

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