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Cronaca

Parla Orsenigo: "Lucini, Fanetti, Favara, gli errori a Como. Pd, questa è la linea"

Davvero difficile non domandarsi cosa sarebbe accaduto se Angelo Orsenigo, oggi segretario provinciale del Pd, fosse stato in questi anni assessore, capogruppo o segretario cittadino del partito a Como. Perché la sensazione forte è che, fosse...

A insinuare tutti questi dubbi - almeno in chi scrive - è, per fare un esempio, la franchezza con cui Orsenigo prende le distanze dai pretoriani "sdraiati" su qualsiasi cosa sia arrivata dall'alto a Palazzo Cernezzi in maniera acritica, e nel contempo la fermezza con cui alza il segnale di stop a certe invasioni di campo dei big romani del partito nelle vicende istituzionali del capoluogo.

"Ieri sera - racconta 24 ore dopo l'assemblea provinciale del partito - ho cercato di mettere tutti di fronte alla realtà, segnalando come le due posizioni contrapposte che si sono create all'interno del Pd non mi siano affatto piaciute. Da un lato, l'appiattimento totale di una parte del partito sulla linea Lucini, sostenendo qualsiasi cosa sempre e comunque, senza mai ammettere un errore o la responsabilità in una scelta sbagliata. Dall'altro lato, il fronte quasi sempre critico a prescindere, talvolta in maniera eccessiva, che è arrivato a dire di Lucini "chi è costui?", dopo averlo appoggiato per 4 anni. Due situazioni completamente sbagliate, che ci hanno portato alla situazione di oggi". Parole senza nomi o riferimenti precisi ma che nello stesso tempo hanno quasi la forza di "disegnare" i volti degli interessati, tra pretoriani e ribelli. paratie-19feb16-4"Ora - prosegue il segretario provinciale dei dem - è il momento di fare una analisi oggettiva della situazione di Como. Ed è il tempo di ammettere che qualcosa non ha funzionato, con onestà. Cosa ci vuole ad ammettere che su alcuni temi abbiamo commesso degli errori? E' la forma più alta di assunzione di responsabilità, non è un peccato. E' un dovere dirlo, senza per questo buttare tutto ciò che in Comune è stato fatto di buono e senza pensare che la città sia solo le paratie, pur riconoscendo la gravità di quel problema che abbiamo ereditato ma non abbiamo saputo risolvere. Ci sono anche le periferie, però, giusto per dirne una". Affermazioni quasi rivoluzionarie alla luce della cosiddetta formazione a testuggine della stragrande maggioranza di assessori e consiglieri dem a Palazzo Cernezzi anche di fronte a flop evidenti. como-panorama-dallalto"Ciò che conta, oggi - prosegue Angelo Orsenigo - è ragionare sul futuro della città e per il bene della città e dei cittadini. E smettere subito di perdere ore e giorni sulle nostre beghe interne, che alla fine hanno lasciato scoperto il nostro filo con i comaschi. Dunque nel breve ho proposto un incontro con le forze della coalizione di maggioranza per individuare quei 3, 4, 5 punti credibili per proseguire il mandato e dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Perché una cosa deve essere chiara - sottolineare ripetutamente il segretario del Pd - se l'obiettivo di qualcuno è andare avanti per un anno tanto per arrivare alle elezioni, allora io non ci sto. Non dobbiamo tirare a campare, io non garantisco a priori l'appoggio politico a Lucini, alla giunta e alla maggioranza senza la concreta volontà di raggiungere alcuni risultati precisi, percepibili dai cittadini e concordati con gli alleati. La fiducia dipende da chi la dà e da chi la chiede. Senza condivisione politica e di obiettivi, arrivare per forza al 2017 non avrebbe senso". fanetti-orsenigoC'è poi il tema politico del segretario cittadino, Stefano Fanetti. Diversi iscritti che si riconoscono nella deputata Chiara Braga auspicavano il suo commissariamento vero e proprio, ma alla fine il provvedimento così drastico non è arrivato. "Fanetti è stato eletto democraticamente e non ci sono presupposti per un commissariamento - precisa Orsenigo - Nello stesso tempo, come si è sempre fatto nei momenti particolari, ora lui collaborerà in maniera molto più stretta con la segreteria provinciale, perché l'importanza del capoluogo è evidente e la situazione è delicata. Dunque io curerò molto di più la parte politica della nostra azione su Como, a partire dal prossimo incontro con le forze politiche della coalizione per confrontarci sul futuro, che farò assieme a Fanetti". chiara-braga-30gen16Si torna al partito. "E' ora di finirla con lotte estenuanti, liti e spaccature per conquistare un centimetro in più di terra alla propria fazione - dice Orsenigo - Questa cosa deve finire, o comunque va confinata nelle sedi opportune, non può diventare il dibattito esterno del Pd. Di questo passo, la gente finirà per sputarci in faccia e in sputi in faccia non ne voglio prendere. Quindi ora ognuno deve rispettare i proprio ruoli, deve rimanere al proprio posto. A cominciare dalle più importanti figure istituzionali del partito (e qui il richiamo alla deputata dem Chiara Braga pare chiaro, ndr), ma vale per tutti. Se il partito mi seguirà? Questo lo vedremo solo sul campo, ma a me hanno dato il mandato di fare il segretario politico del Pd. Se non si vuole seguire la linea, allora mi sfiducino, non vedo alternative. Anche ieri sera ho detto che, pur non essendo renziano di stretta osservanza avendo votato Bersani alle primarie, la metafora del lanciafiamme usata recentemente dal nostro segretario l'avrei presa volentieri in prestito: a volte viene la tentazione di usarlo nel partito". gioacchino-favaraUltimo accenno al caso Favara, firmatario della mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni al sindaco Lucini e per il quale il segretario cittadino Stefano Fanetti ha prospettato l'espulsione dal gruppo consiliare e dal partito, tramite garanti. "Questo caso non è di mia competenza - afferma Orsenigo - Come dicevo prima, ognuno deve fare il suo: i garanti valuteranno la posizione di Favara, compito che non rientra nell'azione del segretario provinciale".
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