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Cronaca

Addio a Lucia Cassina, la donna che ha fatto la storia della Cgil. Tarpini: "Perdita gravissima"

Se ne è andata con un ruggito silenzioso, che non è un controsenso ma l'essenza stessa della sua persona. Lucia Cassina, un nome che a Como è una storia umana, personale, sindacale, si è spenta oggi nella sua casa di Albese con Cassano dopo...

Se ne è andata con un ruggito silenzioso, che non è un controsenso ma l'essenza stessa della sua persona. Lucia Cassina, un nome che a Como è una storia umana, personale, sindacale, si è spenta oggi nella sua casa di Albese con Cassano dopo infinite battaglie. Prima al fianco e al servizio di quel mondo del lavoro che da sempre ha cercato di tutelare, proteggere, aiutare; poi, negli ultimi anni - difficilissimi ma incapaci di domarne l'animo - anche contro un male implacabile che ne ha minato il corpo ma mai il cuore e la mente brillante, acuta, tagliente quando doveva esserlo, quasi materna quando serviva diventarlo. La comunicazione pubblica di questo mero incidente sul suo percorso limpido quale può essere un addio prematuro è stata data dalla sua "famiglia", la Cgil. Casa sua. Come il Comune di Como, dove Lucia Cassina per lunghi anni è stato nome sinonimo di battaglia sindacale - anche di scontro aspro talvolta - ma sempre all'insegna della correttezza, della trasparenza, della limpidezza di un animo che si spendeva per cause giuste, non per trincee permanenti e men che meno per divisioni aprioristiche. La ricorda - con una commozione che non prevale sulle parole per pura coincidenza - Alessandro Tarpini, attuale segretario della Cgil e al suo fianco per tanti anni.

tarpini-29ott15"Per noi è una perdita gravissima sotto ogni profilo - dice - Per 30 anni è stata il rifermento dapprima per il mondo del lavoro in Comune e poi per tutto il settore pubblico. Da circa 5 anni e mezzo era nella segreteria della Camera del Lavoro e si è occupata dei temi della sanità. Un campo in cui, 4 anni fa, fu tra i primissimi ad avere l'intuizione della cittadella della salute nell'ex polo ospedaliero di Camerlata. Lucia è stata semore coerente con le sue idee e con i suoi principi di fondo, comunista da sempre senza mai rinnegare il suo passato, di cui è sempre stata fiera. Capace di tenere assieme le persone, di capirne i problemi e le esigenze e di arrivare alla mediazione, l'ho incontrata l'ultima volta ancora pochi giorni fa quando lei stessa aveva capito che la malattia aveva preso il sopravvento. Eppure, ancora in quell'occasione, avevo davanti una persona che dopo aver lottato come un leone sul lavoro prima e contro il male dopo, restava integra e non vinta. Tutti noi, sgomenti, ci stringiamo ai figli Francesco, Mattia, Siro e alle sorelle Camilla e Rita".

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