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Maurizio Pratelli

Collaboratore

Un green pass per la Terra

Quella cura per l'ambiente che non c'è

Si parla tanto di transizione ecologica ma alla fine basta un grande temporale per mettere a nudo la drammatica situazione del nostro territorio. La frana di Blevio è solo l'ultimo esempio di una terra malata. Il clima impazzito, l'effetto serra, l'incuria per il nostro pianeta ci dicono che non abbiamo più alibi, che non c'è più tempo: occorre invertire la rotta in modo netto e globale. Subito.

Sì, qui occorre davvero un "green pass" per salvare il futuro della Terra e il nostro. Fin ad ora ci siamo arresi alla politica dell'emergenza, dimenticando totalmente prevenzione e cura. Pensando forse che tuttto questo sfruttamento del territorio alla fine non presentasse un conto astronomico. Ma la natura ha sempre dimostrato di non poter essere piegata al nostro insaziabile volere. 

Tuttavia - basti ad esempio pensare al nostrano accanimento nei confronti della biodinamica - sembra che tutte le lezioni fin qui ricevute non siano servite a nulla, e che a comandare, nonostante le tante "green lies", siano solo gli interessi di chi alla fine trova sempre una scorciatoia per farla franca. Certo si potranno ritardare leggi o far sì che siano confezionate ad hoc per piccoli e grandi profitti. Ma la terra non si è mai arresa alla furbizia, tanto meno al suo sfruttamento sconsiderato. 

Fin qui abbiamo pensato che tutto si potesse domare: un bosco, un fiume, un lago e persino il mare e le montagne. Ma poi piove, e piove tanto. E il cielo porta tempesta: l'acqua non si ferma, travolge tutto, anche le nostre miserie umane, il nostro sentirci superiori alla natura senza capire di esserne parte integrante. Sovvertire questo equilibrio ci porta diritti alla catastrofe. Qui, così come in Germania, in Sardegna o nel resto di questo mondo avvelenato dall'uomo. I ricercatori lo dicono chiaramente: le inondazioni nei prossini decenni diventeranno sempre più frequenti. Il pianeta brucia, soffoca, annaspa. E noi con lui. Perchè continuiamo a pensare di salvare noi stessi dimenticando di amare e rispettare chi ci ospita. 

Ma il punto, qui come in pandemia, è che pensiamo che tutto possa essere risolto dalla scienza. Eppure non possiamo dimenticare che senza una politica etica siamo condannati ad un futuro sempre più pericoloso. E intanto piove. Piove ancora in questo luglio che ci sta forse lanciando l'ultimo allarme possibile.  

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