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Maurizio Pratelli

Collaboratore

Inedite visioni del lago di Como in piazza Cavour

Senza barche ormeggiate il lungolago offre tutta un altra vista

Innanzitutto va detto che questa “inedita” visione del lago di Como da piazza Cavour mostra un certo fascino. Senza le barche ormerggiate che ne ostacolano la vista (per le quali si protrebbe trovare uno spazio meno centrale) il panorama offerto da questa porzione del primo bacino del Lario dovrebbe aprire la porta a qualche buona riflessione. Soprattutto ora che il cantiere delle paratie ha preso un buon passo e che il tema degli arredi di superficie non è più rimandabile.

La questione è più che mai delicata e imporrebbe subito una visione chiara di ciò che si vorrà fare della grande spianata che ci verrà consegnata al massimo entro un paio d’anni. A meno che non si pensi di piazzare qua e là qualche panchina e qualche casetta, un progetto compatibile con gli interessi della città di Como serve oggi. Non domani. Perché già solo questa giostra di cubi e fontanelle (foto sotto) tra il lago e la piazza, forse già lascia qualche ombra.

cubi piazza cavour-2

Un tema caldo, caldissimo che sta nuovamente animando la discussione politica. Ma non solo, perché, evidentente, la questione non può non riguardare tutti. E a questa vicenda occorre più che mai approcciarsi anche con occhi esperti e non con la solita sciatteria che produce provvisorietà e mai progresso. In altre parole, come ha ricordato ad esempio l'archietto Sergio Beretta, non si può pensare di cavarsela andando a comprare l'arredamento del lungolago all'Ikea.

La visione in questo caso non è solo politica ma anche oggettiva: meno barriere, più vista. Come appunto suggerisce la foto che ritrae il lago provvisoriamente libero da ostacoli almeno dalla visuale di quella grande piazza che viene definita il salotto buona della città. In altre parole meno improvvisazione e più idee in grado di costruire un percorso che possa portare al traguardo una città dalle sempre claudicanti ambizioni turistiche, come ha ben ricordato il video promozionale con intenzioni emozionali da rivedere. Il rischio, altrimenti, è quello di trovarsi sempre allo stesso punto di partenza del 2008. E dopo 13 anni di corse inizia a mancare il fiato.

     

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