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Maurizio Pratelli

Collaboratore

L'ergastolo all'omicida di Don Roberto e la condanna alla politica

La riflessione di Patrizia Maesani, parole da cui ripatire

Patrizia Maesani, per chi ancora non lo sapesse, ha fatto dell'impegno sociale e politico la sua vita. Parallelamente al suo impegno nella destra storica, fino alle dimissioni da consigliere comunale a Como con Fratelli d'Italia, ha da sempre condiviso ogni battaglia per gli ultimi in città sena mai farne una questione ideologica ma solo e sempre di cività. Non sorprende quindi, anzi ce lo aspettavamo, un suo intervento a bacchettare la politica comasca dopo la condanna all'ergastolo dell'omicida di Don Roberto Malgesini. Le riportiamo integralmente, non hanno nemmeno bisogno un nostro commento. 

"Ieri si è concluso il processo a carico dell'assassino di Don Roberto. La giustizia ha compiuto il suo corso senza sbavature né pagliacciate. Tutti, dico tutti, a mio giudizio hanno esercitato con misura e dignità il proprio ruolo. Magistrati, avvocati e giornalisti. Un grazie per non aver trasformato il tutto in un stomachevole circo che avrebbe rappresentato l'ennesimo sfregio alla memoria di Don Roberto

Ieri, quindi, si è chiuso un capitolo ma il libro di Don Roberto è composto da tante pagine e tanti capitoli.

La testimonianza di Don Roberto ha lasciato il segno in tanti comaschi. La Chiesa comasca non è arretrata, anzi è andata avanti e Casa Nazareth è il fulgido esempio. Lo stesso può dirsi dei tanti volontari e delle tante associazioni che davanti alla morte di questo "prete di tutti" hanno continuato a seminare, lavorare e donare in silenzio, come Don Roberto ha insegnato .

A questo punto però non può essere sottaciuta la totale assenza della politica che, al di là dei retorici proclami e delle solite polemiche, che in quel drammatico contesto sono apparse ancor più stonate, si è limitata a togliere un telo con la punta di un ombrello da una targa in memoria di Don Roberto. Attenzione quel gesto compiuto dal Sindaco è il plastico esempio della noncuranza della politica tutta. Lo so, vi sembrerò patetica e ripetitiva perchè sono anni che batto e ribatto sul tema ma non saranno gli sguardi di compatimento od i sopraccigli alzati che mi faranno arretrare.

Dove sono finiti tutti quelli che con me, Patrizia Lissi e Barbara Minghetti, hanno votato a favore di un dormitorio APERTO TUTTO L'ANNO? Non ho sentito le loro voci alzarsi in Consiglio dopo aver appreso la notizia che per l'ennesimo inverno si appronta il dormitorio di emergenza. Il Sindaco è andato per il secondo anno con il cappello in mano a chiedere al Presidente della Provincia di mettere a disposizione la caserma di Borgo Vico, ovviamente solo per il periodo invernale. E voi che avete detto o fatto? Dove è finita la dignità del Consiglio Comunale che vota uno specifico indirizzo ed assiste abulico al Non fare beffardo della Giunta? Dove sono tutti quei consiglieri a cui si aprivano i cuori la sera del voto della mozione? E dove sono i segretari cittadini e provinciali di quei consiglieri comunali che a favor del dormitorio permanente avevano messo la faccia ed i cuoricini sui post, ed avevano rilasciato dichiarazioni contrite e drammatiche dopo la morte di Don Roberto? Vi siete fatti svillaneggiare ed umiliare dal Sindaco e dalla Giunta per distrazione o forse perchè del dormitorio non vi importava più di tanto? Vi siete fatti prender per i fondelli dall'altrui arroganza istituzionale perchè il dormitorio era solo un tema per far un po' di caciara? Scusatemi ma i dubbi davanti al vostro silenzio sono leciti, perbacco.

A me questa politica del calcolo e dell'emotività inizia a far un po' schifo, ancor più quando ho davanti agli occhi il volto di Don Roberto ed i corpi buttati a terra sotto i portici o nelle aree cani (sì, avete capito bene, c'è gente che dorme nella nostra bellissima e scintillante Como, nelle aree cani) di uomini e donne.

Mi aspetto di ascoltare in campagna elettorale i soliti proclami sugli Ultimi, sul fatto che nessuno verrà lasciato indietro, sui cuori che devono aprirsi davanti all'altrui sofferenza.

Vi prego zittitevi, non ammazzateci Don Roberto una seconda volta con l'ipocrisia ed il cinismo. Perchè come canta il Maestro

è venuto ormai il momento di negare

Tutto ciò che è falsità

Le fedi fatti di abitudini e paura

Una politica che è solo far carriera

Il perbenismo interessato

La dignità fatta di vuoto

L'ipocrisia di chi sta sempre

Con la ragione e mai col torto

Avevate l'occasione per tutelare la Dignità dell'Uomo e per l'ennesima volta vi siete distratti"

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L'ergastolo all'omicida di Don Roberto e la condanna alla politica

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