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Maurizio Pratelli

Collaboratore

Conciati per le feste

A Como si è rotto un vecchio e fortunato giocattolo per farne un altro con gli stessi pezzi

Non bastasse la dicotomia tra Guerra e Natale che ci tocca vivere in questo tragico anno, a Como ci siamo inventati anche una battaglia tutta nostra proprio intorno al Natale. Un capolavoro di mestizia servito su un piatto di insanabili rancori. Da una parte il "nuovo" Natale a Como, voluto dal sindaco del capoluogo Alessandro Rapinese, dall'altra la Città dei Balocchi raccolta a Cernobbio dal sindaco Matteo Monti. Una battaglia innanzitutto politica, che ha visto sugli scudi soprattutto Fratelli d'Italia, che non ha risparmiato le sue frecciate al sindaco, ma anche molto sentita dai cittadini, divisi come Guelfi e Ghibellini in due opposte fazioni.

In tutta questa rumorosa pace natalizia non è mancata nemmeno la sfida giornalistica, un acceso dibattito che ha visto protagonisti soprattutto Espansione Tv, in guerra con la Città dei Balocchi fin dai tempi in cui Daniele Brunati, patron della kermesse tentò la scalata di via Sant'Abbondio, e Comozero, il giornale edito dallo stesso Brunati, che ha risposto con un'argomentata difesa d'ufficio alle maldestre accuse. Ma veniamo ai fatti.

Chi scrive non ha mancato, in un lontano passato, di rivolgere critiche, anche forti, alla Città dei Balocchi. Critiche più di ordine estetico che di modus operandi. Arrendendosi, nel tempo, ad una innegabile evidenza: il successo di una manifestazione capace di portare alla città di Como una visibilità invernale enorme. Regalarla a Cernobbio, dopo aver omaggiato al comune rivierasco il Wow e Parolario, era forse un lusso che non potevamo permetterci. Il sindaco aveva naturalmente tutto il diritto di cambiare strada: tuttavia solo il tempo dirà se aveva ragione o torto. A oggi non si vedono benefici né in termini di concorrenza nè in termini di rinnovamento, essendo la formula esattamente la stessa. 

Insomma a Como si è rotto un vecchio e fortunato giocattolo per farne un altro con gli stessi pezzi. Quello originale è così finito a Cernobbio, dove al sindaco Monti non è sembrato vero di poterlo raccogliere tutto intero. Il risultato alla fine qual é? Due kermesse concorrenti a un tuffo l'una dall'altra. Una piccola guerra senza tregua e senza vincitori. Una baruffa di goldoniana memoria che si consumerà nel teatro di un Natale che mai come oggi avrebbe invece avuto bisogno di unione e pace. E non di vecchi rancori da mettere sotto l'albero. Conciati per le feste è il miglior titolo da riciclare in questo momento, quello di un cinepanettone natalizio che non fa nemmeno ridere. 

Intanto quattro città insubriche, mercoledì prossimo la presentazione del progetto, si uniscono per promuovere gli eventi di Natale: Varese, Lecco, Cernobbio, Lugano. Si nota l'assenza di Como.  

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