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Giovedì, 25 Aprile 2024

Dario Alemanno

Responsabile

Cari partiti, l'unico modo per sbarazzarvi per sempre di Rapinese è lasciarlo governare

Se non sarà in grado scomparirà, come i Cinque Stelle

Da una quindicina di anni Alessandro Rapinese rappresenta una spina nel fianco della maggioranza e, a volte, anche della stessa opposizione. In questi tre lustri Rapinese è stato spesso protagonista di proteste e polemiche, talvolta furibonde, con i sindaci che si sono alternati, i loro assessori e numerosi consiglieri comunali. Ed ecco tutti ad additarlo come il "Pierino" del consiglio comunale, come l'irriverente e irrispettoso ragazzo che cerca visibilità, bravo solo a criticare e a insultare e mai a proporre. Intanto Rapinese, il primo (e per qualche tempo anche l'unico) a credere in se stesso, ha iniziato dichiaratamente il suo percorso verso lo scranno più alto di Palazzo Cernezzi. E lo ha fatto sempre manifestando in modo chiaro la sua avversione ai partiti, colpevoli, a detta sua, di tenere sempre in ostaggio il sindaco di turno.
Sempre impossibile, o quasi, dialogare con Rapinese senza venire da lui sbeffeggiati pubblicamente. Non si è mai fatto remore ad approcciarsi ai colleghi con toni violenti o derisori, quando era convinto che lo meritassero. Ma cosa importava, tanto in consiglio comunale lui rappresentava solo se stesso. E quindi per un po' l'atteggiamento nei suoi confronti è stato quello di dire "massì, lasciamolo sfogare". 
Poi alla prima campagna elettorale da candidato sindaco la lista di Rapinese è arrivata a Palazzo Cernezzi con due consiglieri. Lui ottenne il 9,83% dei consensi, a dispetto dei pronostici che lo davano nella migliore delle ipotesi al 5%. Ma anziché vedere l'onda civica che montava, i partiti e i loro rappresentanti hanno continuato a vedere sempre e solo "la spina nel fianco che non rappresenta nessuno".
Alla seconda campagna elettorale da candidato sindaco Rapinese porta in Municipio ben 4 consiglieri ed è ufficialmente la prima forza politica in città. Per batterlo i partiti hanno dovuto presentarsi in coalizione e così, nonostante il sorprendente risultato del 22,53%, niente ballottaggio, bensì altri cinque anni all'opposizione. Ma da allora gli avversari politici di Rapinese non hanno più potuto fare finta di nulla e hanno cominciato ad avere paura di lui. Per questo Rapinese è passato dall'essere quello che non sarebbe mai diventato sindaco perché troppo "violento" e maleducato, all'essere quello che "è meglio che non governi, perché sennò chissà che disastri fa". Come se solo i partiti debbano avere l'onere e l'onore di governare, viste le loro comprovate capacità. 

E qui arriviamo al punto, cari partiti. Anche se si ritiene che Rapinese rappresenti l'antipolitica e l'incompetenza, forse sarebbe meglio per voi arrendervi all'onda civica che Rapinese stesso ha ingenerato a Como. Potrebbe essere la vostra chance di sbarazzarvene una volta per tutte. Pensate per un momento cosa accadrebbe se Rapinese non dovesse vincere. Vi sembra plausibile che uno come lui abbandoni l'incredibile sfida di diventare sindaco di Como con la sua sola lista civica? Vi ha mai dato l'idea di essere lì lì per mollare in questi quindici anni? Figuriamoci adesso che è arrivato al ballottaggio. Come si fa a credere che qualora perda il 26 giugno si faccia piccolo piccolo, a tartarughina, e scompaia dalla vita politica della città? Chi lo farebbe dopo avere ottenuto un risultato simile al primo turno? Ha battuto il PD, schiacciato i partiti di Berlusconi, Meloni e Salvini. No, non è ipotizzabile che abbandoni. Se perde il ballottaggio con Minghetti ve lo ritroverete davanti per altri cinque anni e con ancora più consiglieri in opposizione. E visto come vanno le cose c'è il rischio che alle elezioni del 2027 venga eletto al primo turno. 
No, l'unico modo per sbarazzarsi di Rapinese è lasciarlo governare. Scoprirà che amministrare realmente non è così facile come sembra da fuori. Sbatterà la testa contro la dura realtà e quando si accorgerà che le cose che ha promesso non le può mantenere, forse si dimetterà senza finire il mandato. Ci sono 8.443 persone che lo hanno votato in quanto "Rapinese" e non perché rappresenta un partito o un movimento condotto sotto l'egida di qualche politico di fama nazionale. Quasi tutti i suoi elettori lo conoscono personalmente. Lui non può nascondersi dietro ai partiti, giustificare i suoi fallimenti attribuendone le cause agli attriti interni alla maggioranza. Sa che in caso di manifesta incapacità di governare non potrà più uscire di casa e dovrà nascondersi dalla vergogna. 
Cari partiti, prendete a esempio la storia del Movimento 5 Stelle. La valanga dell'antipolitica è cresciuta fino a travolgervi. Avevate provato ad avvisare gli elettori che i 5 Stelle non sarebbero stati in grado di governare, ma non vi hanno creduto. E' bastato, però, che andassero al governo per vederli autodistruggersi. Uguale Rapinese, se non lo lasciate governare non ve ne libererete mai.

Cari partiti, l'unico modo per sbarazzarvi per sempre di Rapinese è lasciarlo governare

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