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Maurizio Pratelli

Collaboratore

Anche per oggi non si vola

Il caos negli aeroporti e le vacanze a rischio, il nuovo incubo dell'estate

Sono ormai settimane che gli aeroporti sono nel caos più totale. Quotidianamente giungono notizie di enormi ritardi e soprattutto di voli cancellati anche all'ultimo minuto con i passeggeri pronti all'imbarco. Molte le rotte acquistate per le quali gli utenti hanno già avuto avvisi preventivi di cancellazioni. La situazione rischia di diventare sempre più drammatica e di mettere a rischio le vacanze di moltissimi italiani.

E se da una parte il ritorno alla "normalità" con la fine delle restrizioni causate dalla pandemia ha accelerato il turismo, dall'altra le richieste hanno portato al collasso le compagnie aeree, non solo quelle low-cost, e gli aeroporti. La motivazione principale è che manca personale. Un problema enorme che sta gettando nel caos anche l'estate dei trasporti aerei.

Un boom ampiamente prevedibile al quale il settore non ha però saputo rispondere adeguatamente, anche a causa dei molti tagli effettuati in precedenza. Molti operatori del settore, a terra e in volo, hanno infatti trovato altre sistemazioni lavorative durante il periodo di cassa integrazione. E ora, inevitabilmente, il personale non è sufficiente a contenere l'onda estiva. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Un'altra vera e propria emergenza di questa stagione davvero senza pace. E come se non bastasse, il 17 luglio è in arrivo, e non sarà l'ultimo, uno sciopero dei controllori di volo Enav durante il quale si fermeranno anche i piloti e assistenti di volo Easyjet, Volotea, Ryanair, Malta Air e Crewlink. Il Codacons, però, avverte: "Tutti i cittadini che dovessero subire ripercussioni sul fronte delle vacanze estive, come l’impossibilità di raggiungere il luogo di villeggiatura o la perdita di giorni di vacanza, potranno agire contro le compagnie aeree e chiedere un risarcimento fino a 5mila euro ciascuno".

Anche per oggi non si vola, direbbe Giorgio Gaber. Ed è un vero paradosso dopo due anni in cui prendere un aereo era praticamente proibito. Uno dei tanti effetti collaterali di una pandemia che, ben prima della guerra, ha messo definitivamente in crisi una società incapace di trovare un proprio equilbrio. C'è molto lavoro da fare, soprattutto, scusate il gioco di parole, sull'etica del lavoro.    

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