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Salute

Influenza, in arrivo un nuovo vaccino più sicuro ed efficace nei bambini

E’ prodotto con una tecnologia innovativa, basata sulla coltura cellulare, che offre numerosi vantaggi rispetto al tradizionale metodo di coltivazione su uova, in uso da mezzo secolo

Mentre lo scorso anno, complice mascherine, distanziamento, scuole chiuse e lockdown parziale nei mesi freddi, l’influenza stagionale si è manifestata con pochissimi casi, con l'allentamento delle restrizioni anti-Covid, si teme che torni a colpire di più e in forma più aggressiva. I primi casi con virus influenzale A/H3 sono stati già identificati in due bambini nel Nord Italia, a Varese e a Torino. Per ora si tratta dei primi casi sporadici, perché l’ondata influenzale vera e propria inizierà tra fine novembre e inizio dicembre. Ad essere più a rischio sono gli over 80, i soggetti fragili e i bambini sotto i 6 anni: a queste categorie (a meno che non esistano specifiche controindicazioni) è fortemente raccomandata la vaccinazione antinfluenzale, “il mezzo – ricorda l’Istituto Superiore della Sanità - più efficace e sicuro per prevenire la malattia e ridurne le complicanze”.

Sul fronte vaccini antinfluenzali, arriva dalla Ricerca un’importante novità: il vaccino prodotto su coltura cellulare, più efficace e sicuro. Un team di studio internazionale, guidato dal Doherty Institute di Melbourne, ha sviluppato un nuovo metodo di produzione di vaccini anti-influenza basato sulla coltura cellulare, che si propone come alternativa al metodo di produzione più diffuso, che utilizza uova embrionate (già fecondate) di pollo, in uso da mezzo secolo. “Rispetto alla tradizionale crescita nelle uova, la produzione di vaccini mediante coltura cellulare - spiegano i ricercatori - rappresenta un’innovazione che riduce la possibile insorgenza di mutazioni dovute all’adattamento dei ceppi vaccinali durante la crescita nelle uova (egg-adaptive). Inoltre, i vaccini antinfluenzali, ottenuti mediante coltura cellulare, presentano un migliore profilo di immunogenicità (protezione) e di sicurezza”. Lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine.

L’iter di produzione dei vaccini antinfluenzali

I vaccini antinfluenzali necessitano di un annuale aggiornamento della composizione basata sui dati di sorveglianza e il coinvolgimento di diversi attori, dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ai produttori dei vaccini. Il processo produttivo inizia con un’analisi dei ceppi che circolano sia nella popolazione umana sia in quella animale (specialmente quella aviaria e suina) eseguita dalla rete di sorveglianza dell’OMS. Successivamente, questi dati vengono analizzati dai centri collaborativi dell’OMS (in febbraio per l’emisfero nord e in settembre per quello sud) permettendo agli esperti dell’OMS di selezionare i ceppi che devono essere utilizzati per la produzione dei vaccini stagionali, quelli che, secondo previsione, inizieranno a circolare con l’arrivo della stagione influenzale. Una volta selezionati, i ceppi candidati 'verosimilmente adatti' vengono poi inviati ai produttori dei vaccini. Da questo momento, i produttori hanno circa 6 mesi per sviluppare e consegnare i loro prodotti alle Aziende Sanitarie. L'iter di produzione, avviene, con la supervisione delle Agenzie regolatorie del farmaco nazionali e sovranazionali.

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Il metodo tradizionale di produzione su uova

Il metodo tradizionale di produzione dei vaccini antinfluenzali prevede l’inoculazione del virus in uova embrionate (già fecondate) di pollo, che vengono utilizzate come incubatore. Al loro interno i virus selezionati si replicano, poi vengono inattivati e purificati, per essere avviati alla fase successiva di produzione. Si tratta di un processo standardizzato e sicuro, che però presenta alcuni limiti. I principali sono la necessità di un gran numero di uova (per ogni uovo viene prodotta una sola dose di vaccino), una bassa flessibilità (le uova devono essere ordinate dal produttore diversi mesi prima), e le mutazioni egg-adaptive (in alcuni casi, nell’uovo avvengono mutazioni adattative dei virus che riducono l’efficacia vaccinale).

Il nuovo metodo di produzione su coltura cellulare

Il metodo di produzione su coltura cellulare prevede, invece, una selezione di cellule nelle quali i virus vengono inoculati, isolati e non necessitano di adattamento. Questa modalità di produzione consente la creazione di molte dosi in tempi più rapidi, una caratteristica che si può rivelare particolarmente utile in caso di pandemie. Mentre i virus influenzali coltivati su uova subiscono dei cambiamenti che inducono l’organismo a produrre degli anticorpi meno efficienti contro la malattia causata dallo specifico virus influenzale in circolazione; i virus influenzati coltivati sulla cellula non subiscono cambiamenti causati dal loro adattamento alla crescita su uova: questo consentirà al vaccino di contenere componenti virali più simili a quelli del virus circolante. In conclusione, sarà più efficace.

Lo studio internazionale

La ricerca internazionale è stata condotta per valutare l’efficacia di un vaccino influenzale inattivato quadrivalente (che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B), basato su colture cellulari, su bambini e adolescenti sani di età compresa tra i 2 e i 18 anni. Gli oltre 4500 partecipanti, provenienti da otto diversi Paesi, sono stati seguiti per tre stagioni influenzali (2017-2019). I risultati hanno dimostrato che il vaccino quadrivalente prodotto su coltura cellulare ha un tasso di efficacia fino al 55% in bambini anche di due anni, oltre a migliorare significativamente i tempi di produzione.

Dal passato al futuro

La formulazione basata sulla coltivazione su uova è stata per mezzo secolo il pilastro nella produzione di vaccini anti-influenza, ma, come detto sopra, presenta importanti limiti. "Negli ultimi anni - spiega Terry Nolan, del Gruppo di ricerca "Vaccini e Immunizzazione" del Doherty e Prof. dell’Università di Melbourne - è diventato evidente che la coltura basata su uova per produrre il vaccino può non avere efficacia sul ceppo specifico in circolazione, a cui dovrebbe puntare. La coltura basata su cellule è, invece, molto più efficiente in termini sia di resa che di modulabilità. E' inevitabile che tutti i vaccini anti-influenza in futuro saranno prodotti con questo approccio più moderno", aggiunge. “A differenza del Covid, che i bambini possono contrarre e trasmettere ma limitatamente, nel caso del virus dell'influenza i bambini sono i circolatori predominanti. Lo condividono molto rapidamente fra loro per poi contagiare gli adulti”, conclude Nolan.

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