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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Alimentazione

Quanti carboidrati e grassi saturi consumare per ridurre il rischio di infarto: ecco la dieta sana per il cuore

Secondo la ricerca, un'assunzione moderata di questi macronutrienti nella dieta è correlata a un minor rischio di malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione e obesità

Negli ultimi decenni, le linee guida dietetiche hanno sostenuto quasi universalmente che la riduzione dell'assunzione di grassi saturi (presenti soprattutto nei grassi animali) a favore di grassi insaturi (presenti soprattutto nei grassi di origine vegetale) riduce il rischio di malattie cardiovascolari. Queste raccomandazioni partono dal presupposto secondo il quale un uso smisurato di grassi saturi danneggia cuori e vasi sanguigni, poiché questi grassi sono più difficili da metabolizzare e tendono ad accumularsi nel sangue, causando un aumento dei livelli di colesterolo.

Sebbene gli esperti continuino a consigliarne un’assunzione il più possibile limitata, pare che in realtà i rischi maggiori siano imputabili ai cosiddetti grassi trans (grassi industriali). Il legame tra il consumo di grassi saturi e salute del cuore è da 60 anni al centro di un acceso dibattito tra gli scienziati a livello internazionale. C’è chi continua a sostenere tale correlazione, c’è chi, invece, ritiene che tale legame non abbia fondamenta scientifiche perché ad oggi ancora non esistono studi clinici a lungo termine che lo dimostrano.

Una delle ultime ricerche in questo campo arriva dall’Australia. Secondo lo studio, condotto dai ricercatori dell’Università Monash di Melbourne e pubblicato sul British Medical Journal, un consumo moderato di grassi saturi non è dannoso per il cuore, ma addirittura protegge dal rischio di malattie cardiovascolari come l'infarto. Lo studio si aggiunge alle crescenti evidenze secondo cui gli 'storici' consigli di salute che suggeriscono di evitare i grassi saturi siano fuorvianti e infondati. "Forse - ha dichiarato Sarah Zaman del Centro Ricerche Cardiovascolari dell'Università australiana - abbiamo demonizzato un pò troppo i grassi saturi. Ora abbiamo evidenze scientifiche che dimostrano non esiste un legame rilevabile tra grassi saturi e malattie cardiache”.

Lo studio e i risultati

Lo studio è stato condotto su 10.000 donne australiane di mezza età. Alle donne è stato chiesto di seguire nell’arco di 15 anni una dieta costituita per il 41/44% da carboidrati. Dai risultati è emerso che chi aveva seguito questa dieta aveva una probabilità ridotta del 44% di essere colpita da malattie cardiovascolari rispetto a chi aveva consumato livelli minori di carboidrati. Inoltre, i ricercatori hanno rilevato che solo mangiare una quantità moderata di carboidrati aveva comportato un rischio ridotto del 79% di contrarre il diabete di tipo 2, e un minore rischio (tra l'86 e il 99%) di soffrire di ipertensione e di obesità. Chi, invece, aveva assunto una proporzione troppo grande o troppo piccola di carboidrati aveva una salute meno buona. I risultati, inoltre, hanno confermano recenti meta-analisi, secondo cui i grassi saturi non hanno relazioni significative con la mortalità totale o con malattie cardiovascolari.

Lo studio australiano contraddice, quindi, quel che viene sostenuto da una buona parte della letteratura scientifica secondo cui esiste un legame tra grassi saturi e malattie cardiovascolari. Si ipotizza che tale incongruenza nella letteratura medico-scientifica sia dovuta al fatto che i passati studi abbiano trascurato il ruolo di altre componenti della dieta come le fibre che aiutano a prevenire la formazione di placche nelle arterie.

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La dieta sana per il cuore

Le evidenze indicano che ci si dovrebbe concentrare meno su principi nutritivi specifici (grassi saturi, insaturi, trans, ecc.) e più sulla dieta nel suo insieme. Una dieta sana dovrebbe essere sempre ben equilibrata, evitando gli eccessi calorici e variando gli alimenti in modo tale da non mangiare lo stesso cibo più di una volta ogni tre giorni. "La migliore dieta - conclude Zaman - è quella che include una varietà di alimenti quali cereali integrali, verdure e frutta, proteine sane come pesce, legumi, noci e semi, latte non aromatizzato e yogurt. Raccomandiamo, infine, di optare sempre per un consumo di grassi sani".

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