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Volpi positive al virus del cimurro. Ats Insubria: "Non si trasmette all'uomo, ma attenti ai vostri cani"

Si raccomanda ai proprietari di cani di verificare che siano vaccinati e di non andare in luoghi dove si presume ci siano volpi

ATS Insubria ha ricevuto comunicazione dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna secondo cui sono state trovate positive per cimurro cinque volpi – quattro provenienti dal territorio di Varese ed una da quello di Como – conferite dal 22 febbraio. I cani sono stati sottoposti agli esami previsti nell’ambito del Piano regionale di sorveglianza e monitoraggio della Fauna selvatica, anche in passato le volpi sono state testate per il cimurro, ma risultando sempre con positività isolate.

“Nessun problema per l’uomo – sottolineano dal Dipartimento Veterinario di ATS Insubria – ma raccomandiamo ai proprietari di cani di evitare luoghi, in cui si presume siano presenti le volpi per scongiurare contatti coi selvatici, loro carcasse e deiezioni. Raccomandiamo, inoltre, di verificare che il proprio cane sia vaccinato contro il cimurro in quanto il virus è ancora endemico nella popolazione canina. Sarà importante confrontarsi con il proprio veterinario per eventuali approfondimenti”.

Il cimurro è una malattia infettiva causata da un virus che si trasmette per contatto diretto ed indiretto e colpisce i canidi selvatici come la volpe o il tasso e altre specie di carnivori - ma non il gatto - e può quindi essere trasmessa ai cani, che possono manifestare diversi sintomi quali ad esempio febbre, congiuntivite, dispnea e tosse, vomito e diarrea, fino al decesso che può colpire fino all’80% degli animali che vengono colpiti dalla malattia.

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