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Ville sul Lago di Como e non solo, tra i beni sequestrati agli oligarchi russi lo yacht a vela più grande del mondo

Continua in Italia il congelamento dei beni dei magnati russi finiti nella black list dell'Ue: ecco che fine fanno

Tutto è cominciato con il sequestro delle due ville sul Lago di Como di proprietà del russo Vladimir Soloviev, del valore di circa 8 milioni di euro. Il 5 marzo La guardia di finanza è entrata in azione dopo la stretta ai patrimoni in Italia. Il famoso presentatore russo Vladimir Soloviev nel suo programma The Evening, dopo le sanzioni imposte dall'Europa alla Russia (che coinvolgono anche l'utilizzo dei beni) si era sfogato in TV, dicendo di aver pagato a carissimo prezzo le due proprietà. 

Con l'inasprirsi del conflitto continuano i congelamenti dei beni degli oligarchi e magnati russi finiti nella black list dell'Ue, che in tutto comprende 680 nomi. 

Nelle scorse ore, lo yacht a vela "Sy A" del valore di circa 530 milioni di euro, riconducibile all'oligarca e imprenditore russo Andrey Igorevich Melnichenko, è stato sottoposto a un provvedimento di congelamento dalla guardia di finanza.

Lo yacht, come riportato su Today.it, era in rimessaggio nel porto di Trieste. Lungo 143 metri e largo 25, 12.700 tonnellate di stazza, il "Sy A" è lo yacht a vela più grande al mondo. L'imbarcazione, varata nel 2015, è tra le più costose mai realizzate e batte bandiera delle Bermuda. Ufficialmente è registrata presso una società del territorio d'oltremare britannico, ma la sua proprietà è riconducibile indirettamente proprio ad Andrey Igorevich Melnichenko, "re" del carbone e dei fertilizzanti.

Che fine fanno i beni congelati

Per congelamento di risorse economiche si intende "il divieto, in virtù dei regolamenti comunitari e della normativa nazionale, di trasferimento, disposizione o, al fine di ottenere in qualsiasi modo fondi, beni o servizi, utilizzo delle risorse economiche, compresi, a titolo meramente esemplificativo, la vendita, la locazione, l'affitto o la costituzione di diritti reali di garanzia".

È il ministro dell'economia, su proposta del comitato, a disporre il congelamento dei fondi e delle risorse economiche detenuti, "anche per interposta persona fisica o giuridica, da persone fisiche, giuridiche, gruppi o entità". Il congelamento dura sei mesi, "rinnovabili nelle stesse forme fino a quando ne permangano le condizioni". Le risorse economiche congelate, comunque, "non possono costituire oggetto di alcun atto di trasferimento, disposizione o, al fine di ottenere in qualsiasi modo fondi, beni o servizi, utilizzo". Ed è vietato mettere direttamente o indirettamente fondi o risorse economiche a disposizione dei soggetti designati o stanziarli a loro vantaggio.

Il congelamento è efficace dal giorno successivo alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e "non pregiudica gli effetti di eventuali provvedimenti di sequestro o confisca, adottati nell'ambito di procedimenti penali o amministrativi, aventi ad oggetto i medesimi fondi o le stesse risorse economiche". L'agenzia del demanio provvede alla custodia, all'amministrazione e alla gestione delle risorse congelate, si legge nel decreto. In caso di cancellazione dalle liste o di autorizzazione all'esenzione dal congelamento, il comitato chiede al nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di darne comunicazione all'avente diritto. Con la stessa comunicazione, quest'ultimo è invitato a prendere in consegna i beni entro sei mesi. Dalla cessazione delle misure di congelamento e fino alla consegna, è sempre l'agenzia del demanio a curare la gestione delle risorse economiche.
 

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