Variante della Tremezzina, 4 mesi di calvario
Un impatto devastante sulla viabilità
Arrivano conferme oramai ufficiali: il cantiere per la realizzazione della variante in Tremezzina porterà alla chiusura della statale, all’altezza del comune di Colonno, per ben quattro mesi. Facile immaginare quali saranno le pesantissime ripercussioni al traffico in una zona già delicata di suo. Un tema caldissimo che sta infiammando nuovamente la discussione politica, a iniziare da Regione Lombardia dove il tema riapproda oggi con una riunione tra assessori competenti e Anas.
Intanto, sempre oggi, è intervenuto anche il consigliere 5Stelle Raffaele Erba, che ha portato a Palazzo Pirelli, una mozione urgente per riproporre la creazione di un tavolo tecnico chiamato a gestire gli inevitabili disagi che sorgeranno sulla Regina nei prossimi mesi.
"Ogg in Consiglio - scrive Erba - formulerò nuovamente la proposta che avevo già presentato a dicembre 2018, poi respinta in aula. Sarà fondamentale promuovere un tavolo tecnico di lavoro coinvolgendo tutti gli enti locali, le istituzioni, le associazioni e i rappresentanti di categoria per fronteggiare questa emergenza che rischia di generare gravi ricadute sul territorio. Purtroppo Regione Lombardia non si è fatta trovare pronta e arriverà in ritardo di due anni. L'auspicio è che il mio atto non venga cassato una seconda volta. Oltre al tavolo dove verranno coinvolte le parti interessate e gli stakeholders, nella mozione chiederò che ci sia la massima trasparenza e un costante aggiornamento pubblico sulle evoluzioni e sulle decisioni prese in modo tale che chi vive nei territori possa essere costantemente informato dei passi compiuti. Sono diversi i nodi da sciogliere, in primis la regolazione del traffico ordinario ma anche la gestione e il trasporto dei materiali di scavo con la garanzia che i mezzi di emergenza possano continuare ad operare senza ostacoli".
Sulla questione era nuovamente intervenuto nei giorni scorsi anche il sindaco di Tremezzina Mauro Guerra: "Siamo al lavoro per ridurre al massimo i disagi, verificare ogni possibilità tecnica, trovare soluzioni alternative, un vero piano straordinario della mobilità pubblica e privata, con il concorso e la condivisione di tutte le Istituzioni". Tra le ipotesi si è parlato anche di navette via lago.