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Lago di Como, addio a un'estate da record

Ultimi giorni di una stagione da mettere in cassaforte per farne tesoro

Ultimissimi giorni di una lunga stagione dei record. L'estate del 2022 non la dimenticheremo facilmente. Non lo faremo per il caldo, per la siccità, per il lago di Como mai così basso. Ma soprattutto per il ritorno in massa dei turisti dopo due anni di pandemia. Anzi, forse così tanti turisti non se ne erano proprio mai visti da queste parti. Un fenomeno che sembra inarrestabile, soprattutto sull'incantevole Lario che sta così distribuendo monete d'oro anche in città. 

I rotocalchi di tutto il mondo, grazie alle tante celebrità che hanno scelto il lago di Como in questi mesi, lo descrivono come un paradiso. Un luogo così attraente da essere diventato al tempo stesso sia esclusivo che popolare. Scelto dai vip per immortale le loro vacanze o il loro matrimonio in villa ma anche da migliaia di turisti in cerca di una meta da incorniciare. Bastava aggirarsi domenica scorsa per le viuzze strette di Bellagio, prese letteralmente d'assalto dagli stranieri, per rendersi conto dell'incredibile momento che sta vivendo il territorio.

Non c'è dubbio che il motore turismo stia girando a pieno regime. Tuttavia, il rischio che possa andare fuori giri, nonostante un'offerta di ospitalità sempre più ampia, è tutt'altro che remoto. Tra tanti giustificati sorrisi, c'è anche un po' di preoccupazione. Per quanto tempo il lago potrà reggere questi regimi senza snaturarsi? La domanda è lecita anche se dare una risposta è molto difficile. Il rischio è quello corso da altri luoghi che, cannibalizzati dal turismo, hanno perso la loro identità. Equilibrio, ci vorrebbe equilibrio e meno gola.

Il brand LakeComo crescerà ancora e nei prossimi anni, pandemie e guerre permettendo, capiremo se una risorsa di queste dimensione sarà compatibile con la salvaguardia del territorio. Per farlo, occorre tornare sobri. Passata la felicità per la sbornia di questi mesi, contate le monete, sarà il caso di fare due conti su come rendere sostenibile e duratura le'conomia del turismo. Il cui impatto non pone solo questioni ambientali ma anche, più semplicemente, quella dei servizi legati all'offerta. Insomma c'è da lavorare per capire se possiamo diventare grandi e sopravvivere alla moda.

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