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La (vecchia) truffa dell'eredità torna a Como: come funziona

La mail o il messaggio che potreste ricevere

La vecchia truffa dell'eredità torna a girare anche a Como. Non solo ci sono arrivate alcune segnalazioni ma anche una mail destinata alla redazione. Nulla di nuovo e ci si stupisce di come alcune persone possano ancora cascarci ma è sempre bene essere informati e soprattutto spiegare bene alle persone anziane e anche ai giovanissimi che oggigiorno sono sempre a contatto con il mondo del web cosa non bisogna mai fare in questi casi. Ecco il testo della mail truffa che sta girando anche a Como (lo riportiamo integralmente, con tanto di errori grammaticali). Il testo potrebbe arrivare anche via Whatsapp:

"Grazie per aver preso in considerazione il mio messaggio. In effetti, non lo farei con nessuno intorno a me o in un club perché non mi fido di nessuno intorno a me. Sono stato adottato da un orfanotrofio in Canada da quando ho perso mio padre quando avevo 9 anni. Ho perso mio marito in un incidente d'auto 5 anni fa e purtroppo non abbiamo figli. Faccio molti regali alle organizzazioni umanitarie, ma penso che i leader delle organizzazioni si arricchiscano dietro gli sfortunati. Questa volta, per un totale di 490.000 euro, sono felice di donarlo a uno sconosciuto in modo che possa essere messo a frutto e che quella persona possa aiutare chi ha bisogno. Se lo desideri, puoi ricevere questo regalo e devolvere almeno il 10% ad un'associazione, il resto è tuo. Credo nel destino e credo che il destino mi abbia portato da te.  Vorrei sapere alcune cose su di te per contattare il mio avvocato che ti aiuterà a seguire la procedura per ricevere l'importo che ho dato in quanto sono attualmente in cura.  Attendo quanto prima una sua risposta per contattare il mio avvocato."

Quasi nessuno crederebbe a una mail simile anche perché i segnali di inganno sono tanti a partire dalla non padronanza della lingua italiana, dalla mancanza di firma e riferimenti concreti ma soprattutto perché la storia di per sè è davvero inverosimile. L'accortezza usata dal truffatore (o dalla truffatrice) è stata solo nel creare una mail con un nome e un cognome abbastanza plausibili e aggiungere una foto (ovviamente sfocata). Questo tipo di truffe sono basate su quello che in gergo viene chiamato l'aggancio. In base alla risposta che viene data (sia essa positiva, negativa, scocciata, ecc..) possono partire una serie di richieste dal numero di conto bancario a altro in base a qualsiasi minima informazione che i truffatori riescano a carpire. In questi casi quindi la cosa migliore è non rispondere e se possibile recarsi alla polizia postale per fare una segnalazione. 

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