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Ticosa, Terragni demolisce Butti: "Si rischia un disastro come le paratie"

Il super progetto del Comune di Como già divide la città e non piace agli architetti

Il derby della Madonnina, nettamente vinto domenica scorsa dai nerazzurri, ha avuto un post partita anche a Como. Ieri, infatti, l'interista Attilio Terragni, particolarmente galvanizzato dal successo, ha demolito sul progetto Ticosa il milanista Marco Butti (con il quale, tra l'altro, era candidato nella lista Fratelli d'Italia alle ultime elezioni amministrative). Anticipando la presentazione del masterplan in Commissione Urbanistica a Palazzo Cernezzi, ieri mattina Terragni si è espresso senza riserve, com'è nel suo stile, sulla sua pagina Facebook.

Ben tre i post dedicati alla Ticosa, ma già il primo non lasciava dubbi sul pensiero in materia di AttilioTerragni: "Ma avete visto la proposta Ticosa dell’ufficio tecnico del Comune di Como? Povera città morta anche nel disegno. Neanche un pessimo studente del primo anno di qualsiasi facoltà è così incapace".

E poi, l'ultima bomba: "E queste casette anni 60 con la fontana? Vogliamo proprio che la città sia questa roba qua?".

Se le paratie sono un incubo, anche la Ticosa non scherza. Là dove c'era una tintostamperia e poi un posticcio parcheggio, oggi c'è una giungla che aspetta da anni una bonifica definitiva che la possa poi proiettare in un contesto cittadino moderno. La soluzione proposta dal Comune ha già diviso la città. Normale. Quel che più preoccupa è la quasi totalità di pareri contrari espressi dagli architetti, non ultimi quelli tombali delle comissioni interne dell'Ordine. Quella di Terragni non è quindi una voce nel deserto. Tutt'altro.

La critica di Terragni, però, non riguarda solo la validità dei disegni e del progetto da un punto di vista puramente tecnico. Terragni ne fa anche e soprattutto una questione di modus operandi che considera sbagliato e fuori luogo per una città che vuole essere ambiziosa: "Nessuno in Comune ha le competenze necessarie per redarre grandi progetti.Come può un'amministrazione di centrodestra affidarsi a un mini pool di progettisti interno per realizzare un progetto così importante? Infatti se ne vedono i risultati. Il progetto dell'ex Ticosa allontana Como da una visione di città del ventunesimo secolo, ecologica, tecniologica e moderna. Poi non lamentiamoci se la città non riesce ad attrarre investitori. Chi è l'investitore che vedendo una passerella a forma di lago, che sembra ideata da un bambino delle elementari, si dannerebbe pur di partecipare al progetto?".

Poi la vera e ultima analisi conclusiva che sintetizza il pensiero di Terragni: "Questo modo di operare e quello che ha portato al disastrodelle paratie. Quando sottrai le competenze di una grande opera ai veri professionisti e le porti all'interno dell'ufficio tecnico di un Comune succede quello che è successo sul nostro lungolago. I problemi si accavallano e nessuno li sa risolvere".

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