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Il proprietario del Suv ticinese rimosso si rivolge a Rapinese: "Parcheggio lì da anni"

L'automobilista si lamenta della carenza di posti, per questo ha sostato in Ztl

A parlare è il proprietario dell'auto ticinese rimossa l'altra sera da un carro attrezzi mentre sostava in via Grassi a Como (Zona a traffico limitato). Dal suo profilo Instagram l'automobilista ticinese, come riportato dal sito LiberaTv, scrive: "Rapinese penso che lei sia stato davvero confuso dal piccolo libretto rosso a cui si ispira (ndr: il Libretto di Mao). 1) La macchina non è stata rimossa. 2) Gli agenti intervenuti hanno fatto capire che si vergognavano del loro sindaco. 3) Ho messo la macchina lì per spendere soldi nella città della quale è sindaco. Non ci sono posteggi da nessuna parte, ovviamente includo soprattutto quelli a pagamento e purtroppo l’unica scelta era  mettere la macchina dove la metto da dieci anni. 4) Infine vi erano tantissime vetture posteggiate come la mia e con targhe italiane alle quali non è stato fatto nulla poiché è prassi. E poi lei ha preso di punta i ticinesi…”.

Di fatto l'automobilista ticinese ammette di avere parcheggiato senza titolo. Dalle sue stesse parole si evince un'altra cosa. Sebbene sia vero che il carro attrezzi che ha rimosso la sua vettura non sia formalmente dedicato alla rimozione dei veicoli ticinesi in sosta vietata, è altresì vero che quella sera ha rimosso (o ha proceduto con rimuoverla per poi riconsegnarla subito dopo previo pagamento della multa) solo l'auto ticinese. Questo sembra significare che è davvero iniziata una lotta contro la sosta selvaggia degli svizzeri che, come è noto, spesso vengono multati senza che il Comune di Como riesca poi ad esigere oltre frontiera il pagamento della sanzione.

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