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Il Presidente Mattarella inaugura il 25° anno accademico dell'Università dell’Insubria

Il Rettore Angelo Tagliabue: "Grazie per essere qui e grazie per essere il nostro Presidente"

"Grazie per essere qui e grazie per essere il nostro Presidente": la sintesi dell’emozione e della riconoscenza di tutta la comunità dell’Università dell’Insubria nelle parole del Rettore Angelo Tagliabue, al termine della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico, questa mattina nell’Aula Magna di Varese.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato accolto con un lungo applauso dai docenti togati, da una rappresentanza degli studenti sul palco e in sala e dai tanti ospiti presenti. Tra le istituzioni che lo hanno accolto, il governatore Attilio Fontana, i sindaci, i prefetti, i senatori e i deputati di Varese e Como.

All’ingresso del Presidente grande emozione per l’Inno di Mameli cantato dal Chorus Insubriae diretto dal maestro Andrea Gottardello, al pianoforte il maestro Corrado Greco, voce solista il soprano Francesca Lombardi Mazzulli.

Il Presidente della Repubblica ha seguito con attenzione la cerimonia e tutti gli interventi e al termine ha preso la parola per un discorso in cui ha fatto riferimento a quanto aveva ascoltato, alla bravura del coro, dei maestri e del soprano, alle parole del rettore, del ministro, della lectio, della rappresentante degli studenti e del personale tecnico amministrativo: ha citato ognuno di loro con parole di apprezzamento.

Il Capo dello Stato Mattarella ha poi parlato, in particolare, di integrazione: "L’integrazione va costruita continuamente, giorno per giorno, non soltanto perché ora incompleta, ma perché mutano le condizioni e quindi gli oggetti da condurre all’integrazione. Occorre continuare malgrado ogni tanto affiorino illusioni di ritorni indietro, illusioni di tornare a un tempo che non c‘è più di fronte alle sfide che oggi abbiamo in Europa e in ogni parte del mondo". 

"Queste sfide – ha detto ancora il Presidente – nessun paese è in grado di affrontarle da solo, neppure il più forte economicamente, militarmente e politicamente. Questo è il grande lascito che la generazione dei padri fondatori ci ha consegnato e che è nostro dovere integrare, attuare, costruire giorno per giorno in questo nostro tempo.  E per questo è fondamentale il ruolo delle università". 

Il pensiero finale del Presidente Mattarella, con semplicità e uno sguardo benevolo, era rivolto agli studenti che sentono di essere italiani e europei insieme.

Il Rettore Angelo Tagliabue, nel suo discorso, ha raccontato l’Ateneo, il suo passato e le sue sfide ricordando che è il 25° anno di vita dell’Università dell’Insubria e che c'è la consapevolezza che per rimanere ai vertici bisogna investire e arricchire le competenze attuali. 

Dopo il rettore, ha parlato il Ministro dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini, che ha sottolineato il ruolo fondamentale che gli Atenei, e quello dell’Insubria in particolare, hanno svolto e svolgeranno per trasmettere i migliori valori europei.

La lectio magistralis di Vincenzo Salvatore, professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea, è stata dedicata al tema «Dall’Europa del diritto all’Europa dei diritti». Altri due interventi hanno completato il programma: quello di Margherita Crespi, rappresentante degli studenti nel Senato accademico, e quello di Cecilia Pellicanò per il personale tecnico-amministrativo. Tutti i relatori e i musicisti hanno ricevuto il plauso del Presidente Mattarella, che ha voluto stringere la mano al Maestro Andrea Gottardello e al soprano Francesca Lombardi Mazzulli. 

Come omaggio istituzionale dell’Insubria, il presidente Mattarella ha ricevuto una scultura unica, creata per l’occasione e donata dall’autore, il maestro Marcello Morandini, artista di fama internazionale che opera a Varese anche attraverso la Fondazione a lui intitolata.

Nel corso della cerimonia è anche stato annunciato il vincitore della seconda edizione del premio per la matematica Riemann Prize assegnato dalla Rism, la Riemann International School of Mathematicsdell’Ateneo, presente in sala: Luigi Ambrosio, dal 2019 direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa.

(Foto di Davide Poerio)

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