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Piscina di Muggiò, una disfatta olimpionica

La perizia affidata a uno studio di Napoli, ma ci vorranno ancora molti mesi prima di riaprire

"L'anno vecchio è finito, ormai, ma qualcosa ancora qui non va". Cantava così Lucio Dalla in una delle sue canzoni più celebri: L'anno che verrà. E per quanto il 2020 lo ricorderemo tutti solo per la tragedia dell'emergenza sanitaria, è anche vero che non si possono nemmeno dimenticare le "faccende domestiche" che in qualche modo sono rimaste sospese durante questi faticosi 12 mesi che stiamo per metterci alle spalle senza rimpianti.

Su tutte, la vicenda della piscina di Muggiò: chiusa ormai da 550 giorni, rimane uno scandalo tutto comasco che ha costretto, in un anno già martoriato dal covid, centinaia di atleti a cercare riparo in altri impianti fuori provincia. Di certo, ad oggi, sappiamo che anche per tutta la prossima stagione invernale l'olimpionica di Como resterà chiusa. Questo perché, dopo mesi di promesse non mantenute, siamo ancora in attesa della perizia che valuti gli interventi da appaltare per il ripristino dell'impianto.

Perizia che il Comune ha appaltato nelle scorse settimane ad un pool di professionisti di Napoli, lo Studio Florio, che si sono aggiudicati il lavoro offrendo uno sconto del 50% sulla commessa. Circa 7 mila euro, più oneri e Iva, per valutare quattro macroelementi della piscina: strutture; impiantistica elettrica; impiantistica termoidraulica/vasche natatorie; prevenzione incendi. Facile immaginare che trascorrerà ancora qualche mese prima che la relazione tecnica venga messa nero su bianco e molti altri prima che i lavori vengano appaltati. Sempre che la perizia non faccia emergere danni più importanti rispetto a quelli sommariamente previsti fin qui.

Difficile quindi immaginare che la piscina di Muggiò possa riaprire prima della stagione invernale 2021-2022. Di certo le società sportive comasche di nuoto e pallanuoto saranno ancora costrette a cercare altre vasche dove allenarsi per tutto l'inverno in corso. E si sa quanto questo renderà il tutto ancora più complicato in permanenza di una crisi sanitaria che terrà ancora Como e tutta la Lombardia in balia, nella migliore delle ipotesi, della zona gialla per buona parte del 2021. 

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