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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Patrizia Maesani "Cari cittadini, illuminare Como a Natale è un gesto becero, irrazionale, populista e vigliacco"

La politica cittadina, secondo l'ex consigliere, sembra vivere su un altro pianeta

Quello di Patrizia Maesani è un lungo post, uno sfogo mattutino reso amarissimo dalle notizie che arrivano dal fronte della guerra e della conseguente tragica crisi energetica. Ci aspettano insomma mesi durissimi e non ce lo possiamo più nascondere, tanto più oggi, il giorno in cui Biden afferma che sulle nostre teste incombe un'apocalisse nucleare. Eppure, e qui veniamo alle considerazioni dell'ex consigliere comunale Maesani, sembra che a Palazzo Cernezzi si viva su un altro pianeta. Il tema, nello specifico, è quello della Città dei Balocchi, nome che mai come quest'anno avrebbe risuonato decisamente fuori luogo, abbattuta per far spazio alla "rivoluzionaria" kermesse Natale a Como.

Ed è qui, dopo una lunga premessa, che Maesani lancia la sua provocazione alla minoranza, preoccupata più dai ritardi nei bandi per il Natale che dalla situazione internazionale: "Nessuno ha le palle di alzarsi, dagli scranni della Giunta, dagli scranni del consiglio (maggioranza o minoranza) e dire: Cari cittadini, illuminare Como a Natale è un gesto becero, irrazionale, populista e vigliacco. Con quale faccia guarderemo i nostri figli a febbraio quando dovremo spegnere i riscaldamenti nelle scuole, oscurare la città, staccare per alcune ore la corrente sinanche nelle fabbriche?".

Considerazioni che si possono condividere o meno ma che certamente, al netto dell'emotività del delicatissimo momento di crisi internazionale, non si possono gettare nel cestino facendo finta di nulla. Ecco, semplicemente, forse, comunque vada, e speriamo vada il meglio possibile per tutti, occorrerebbe un Natale sobrio. Magari con più candele e meno luci. Di seguito il post integrale di Maesani. 

Luci a San Siro

Leggo il giornale con la mia tazza di caffè bollente tra le mani, che mi tremano per il frescolino autunnale e per i nervi che mi salgono. Leggo della guerra in Ucraina, che dopo gli emotivi e scomposti cori da stadio iniziali, è stata archiviata. La guerra c'è ancora e sta rivelando tutte le sue facce atroci, ma noi archivisti impazziti e compulsivi l'abbiamo già messa in un angolo remoto del nostro cervello. Leggo della crisi montante che sta erodendo i redditi degli italiani già deprivati da due anni di Covid. Leggo della crisi energetica e comprendo che con buona probabilità i termosifoni di alcuni si abbasseranno per obbligo di legge, per altri rimarranno spenti per mancanza di danaro. Leggo che non è escluso che si dovrà intervenire per razionare la corrente e molti sindaci per non lasciare al buio le scuole e gli uffici pubblici stanno pensando di spegnere i monumenti.

Leggo tutto ciò, sulla stampa nazionale, poi depressa passo a quella locale, e da quelle pagine comprendo che siamo su Marte, non a Como. La polemica che impera dalle nostre parti è, infatti, di tutt'altro tenore. Se da un lato la maggioranza ha come obiettivo natalizio fare venir meno un monopolio, dall'altro la minoranza ha una sola preoccupazione, il ritardo dei bandi di assegnazione per gli eventi di Natale dell'odiato Sindaco.

Ebbene cari signori, prescindendo dalle vostre casacche e dalle vostre dosi di veleno sparse in maniera bi partisan nel peggior post campagna elettorale della storia lariana, vorrei dirvi una semplice frase: siete tutti piegati su voi stessi, concentrati nelle vostre povere guerre di fazione, ciechi e sordi, incapaci di intuire, nonostante i titoli cubitali dei giornali nazionali.

Si può festeggiare il Natale senza le luci. Nessuno vuole una città in lutto, ma possiamo evitare di coprirci di ridicolo andando a buttar via danari ed energia? Vero è che la cecità della politica, tutta piegata su se stessa, tutta intenta a scambiarsi complimenti degni di questa città divisa e livorosa, vive come sempre fuori dalla realtà.

Nessuno ha le palle di alzarsi, dagli scranno della Giunta, dagli scranni del consiglio [maggioranza o minoranza] e dire:

"Cari cittadini, illuminare Como a Natale è un gesto becero, irrazionale, populista e vigliacco. Con quale faccia guarderemo i nostri figli a febbraio quando dovremo spegnere i riscaldamenti nelle scuole, oscurare la città, staccare per alcune ore la corrente sinanche nelle fabbriche? "

Per governare serve competenza, saggezza e coraggio, tanto coraggio ... Coraggio nel prevedere e reagire prontamente. Coraggio nello spiegare posizioni e decisioni scomode che solo con il tempo verranno comprese dalla maggioranza dei cittadini.

Ma dopo aver letto le considerazioni della maggioranza e della minoranza mi viene da dire che il coraggio [e la saggezza] non albergano dalle parti della politica locale. Ed allora comprendo che non sono le luci a San Siro del mio caro Vecchioni ad essersi spente ma quelle della ragione.

Buon Natale cara politica lariana, livorosa, conformista, pavida , soprattutto, pavida. Su una cosa avete una caratteristica comune, la completa assenza di palle.

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