Como, partita la "caccia" alle pastiglie di iodio: "Ma non servono"
Il presidente dell'Ordine dei farmacisti spiega perché è inutile cercarle
Anche a Como si sta diffondendo la psicosi per un rischio di guerra nucleare. Dovesse esplodere un ordigno atomico, ponendo il caso di non finire vaporizzati e di sopravvivere all'onda d'urto, resterebbe il terrore delle conseguenze radioattive. Mai come in questi giorni l'ipotesi della guerra nucleare compare in telegiornali e talk show, vuoi per sminuirne la reale probabilità, vuoi per indicarla come strategia bellica. Fatto sta che molti italiani hanno riesumato ricordi di chenobyliana memoria. Tra questi ci sono anche le pastiglie di iodio. Proprio lo iodio, infatti, veniva indicato come terapia per tentare di neutralizzare gli effetti delle radiazioni.
Ecco perché anche a Como - e i farmacisti lo confermano - sono cominciate ad arrivare, e in numero neppure troppo esiguo, le richieste di pastiglie di iodio. C'è chi, infatti, ha pensato di farne scorta presumendo che qualora davvero ce ne fosse bisogno in futuro, sarebbe troppo tardi per procurarsele.
Come spesso accade quando si parla di salute e medicina, l'invito è quello di evitare il fai da te. "Ci sono farmaci e integratori che contengono anche iodio - ha spiegato De Filippis - ma sarebbero scarsamente utili in caso di reale emergenza radioattiva".