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Como, partita la "caccia" alle pastiglie di iodio: "Ma non servono"

Il presidente dell'Ordine dei farmacisti spiega perché è inutile cercarle

Anche a Como si sta diffondendo la psicosi per un rischio di guerra nucleare. Dovesse esplodere un ordigno atomico, ponendo il caso di non finire vaporizzati e di sopravvivere all'onda d'urto, resterebbe il terrore delle conseguenze radioattive. Mai come in questi giorni l'ipotesi della guerra nucleare compare in telegiornali e talk show, vuoi per sminuirne la reale probabilità, vuoi per indicarla come strategia bellica. Fatto sta che molti italiani hanno riesumato ricordi di chenobyliana memoria. Tra questi ci sono anche le pastiglie di iodio. Proprio lo iodio, infatti, veniva indicato come terapia per tentare di neutralizzare gli effetti delle radiazioni. 
Ecco perché anche a Como - e i farmacisti lo confermano - sono cominciate ad arrivare, e in numero neppure troppo esiguo, le richieste di pastiglie di iodio. C'è chi, infatti, ha pensato di farne scorta presumendo che qualora davvero ce ne fosse bisogno in futuro, sarebbe troppo tardi per procurarsele. 
Il dottor Giuseppe De Filippis, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Como, conferma che effettivamente sono cominciate ad arrivare richieste di pastiglie di iodio, ma ci spiega anche che sono richieste impossibili da soddisfare: "Innanzitutto le pastiglie di iodio possono essere vendute e somministrate solo su richiesta del medico, quindi serve una prescrizione. Inoltre, le farmacie attualmente ne sono sprovviste". 
Come spesso accade quando si parla di salute e medicina, l'invito è quello di evitare il fai da te. "Ci sono farmaci e integratori che contengono anche iodio - ha spiegato De Filippis - ma sarebbero scarsamente utili in caso di reale emergenza radioattiva".

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