rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

Passerella al Broletto, Ceruti: "Difendiamo la città dall'architettura ostile"

Una città senza prospettive

Il bello di Lorenza Ceruti è che, prima di essere un architetto e una fotografa, è uno spirito libero. Libero e attento alle prospettive, non solo architettoniche, della sua città. Ed è per questo che il suo giudizio critico, senza interessi se non quello per Como, è quasi sempre molto interessante. Le sue visioni, non solo estetiche ma anche funzionali, hanno il pregio, comunque la si pensi, di aprire gli occhi, di offrire uno sguardo oltre le barriere.

Che si parli del nuovo lungolago o della Ticosa, i suoi commenti sono sempre in bolla. E allora, arrivando al punto, non poteva mancare una sua lunga e articolata disamina sul progetto della nuova passerella al Broletto. La riportiamo integralmente quale spunto di utile riflessione, soprattutto nel momento in cui da Palazzo Cernezzi fioccano rendering come fosse Natale. 

"Mai stata d'accordo su quella che viene definita "architettura ostile" o "architettura difensiva" o "unpleasant design". E relativamente al progetto della nuova passerella per il Broletto, si può sicuramente parlare dell'intenzione di adottare una architettura "ostile" all'ennesima potenza!

Di solito infatti per ARCHITETTURA OSTILE, si intendono quegli espedienti mascherati da una "bella" estetica (e adesso ormai si definiscono anche come facenti parte di una "nuova arte") che servono ad allontanare gli indesiderati in nome del decoro.

INDESIDERATI che possono essere i gruppi di adolescenti, gli skaters, i tossici ma il principale bersaglio sono ormai i senza dimora. E già...perché vedere la povertà che dorme in alcune zone della città non va bene e non è perbene!

E così ecco comparire nelle città (di tutto il mondo) panchine scomode, spuntoni sulle pavimentazioni, luci colorate, grate, fioriere ecc. che impediscono comportamenti non decorosi.

È così che si pensa di poter controllare gli spazi pubblici e di risolvere fenomeni sociali? Perché quello dei senza dimora è un fenomeno sociale e non la situazione dei singoli che se la sono voluta! Como in quanto ad architettura ostile vuole strafare! Non panchine scomode...bensì soluzioni invasive! Dalla subdola decisione di eliminare le panchine, alla completa modifica del portico del Broletto! La MOTIVAZIONE per modificare un tale luogo, non può essere quella di allontanare i "disagiati" e risolvere situazione di "malcostume"!

Anche perché davvero una passerella rende ostile questo spazio? Avrà degli spunzoni? O si arroventera' appena ci si sdraia? O sarà dotata di una tecnologia che riconoscerà se chi la attraversa è o no un senza dimora? Per me è un falso e ipocrita problema e di conseguenza una falsa e ipocrita soluzione!

E mi chiedo... ma con tutte le situazioni non risolte e che presentano reale DEGRADO, ABBANDONO E TRASCURATEZZA di questa nostra città, ma è cosi impellente e necessario andare ad occuparsi (e a spendere danaro) proprio di uno spazio che paragonato ad altri è un "gioello"?!?

C'è già stato un intervento...ed è lì da vedere...e sarebbe anche da curare e fare manutenzione...si vuole davvero aggiungere altro?!? Una scarpa e una ciabatta? Oppure quello che c'è già viene smantellato? "L'hortus incoltus" rimane? Se ne vuole creare un altro più grande?

L'idea e l'adozione di una architettura ostile rappresenta il fallimento di una società che non riesce a gestire situazioni che spesso sono a livello sociale. Il fallimento ricade poi anche sulle amministrazioni che pensano di adottarla e risolvere e a Como addirittura di abusarne, andando a sparare una cannonata su una mosca...con neanche la sicurezza di far spostare la mosca!

L'ARCHITETTURA È PER LE PERSONE NON CONTRO LE PERSONE!"

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Passerella al Broletto, Ceruti: "Difendiamo la città dall'architettura ostile"

QuiComo è in caricamento