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Anche il noto climatologo Luca Mercalli si schiera contro gli impianti sciistici sul Monte San Primo

Il riscaldamento globale renderà sempre più difficile sciare sotto i 2000 metri

L'ipotesi dei nuovi impianti sciistici al San Primo sta infiammando il dibattito tra ambientalisti e cittadini. Tutti contro un progetto davvero anacronistico, almeno nella parte che riguarda l'obiettivo di riportare neve (artificiale) e sciatori a 1600 metri sul lago di Como. Ora anche il famoso climatologo Luca Mercalli si schiera contro i nuovi impianti previsti nell’ambito del progetto di 'rilancio turistico' del comprensorio, progetto pensato dalla Comunità Montana del Triangolo Lariano e dal Comune di Bellagio.

Scrive Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, in una nota fatta pervenire specificamente al Circolo Ambiente Ilaria Alpi, che sta coordinandolo la vertenza contro il progetto per gli impianti sciistici: "Ma allora noi climatologi non serviamo a niente... Da trent'anni i climatologi e i nivologi studiano l'innevamento alpino e lo vedono diminuire. Fa più caldo, la quota della neve si alza e il numero di giorni con suolo innevato si abbassa: abbiamo perso in meno di un secolo circa 15 giorni di innevamento. I colleghi delle Università e degli enti di ricerca francesi (CEN - Centre d’Etudes de la Neige) elvetici (WSL Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF Davos, Università di Ginevra, Friburgo, Zurigo), italiani (EURAC Bolzano, Società Meteorologica Italiana, Moncalieri, ARPA regioni alpine) e austriaci (ZAMG Vienna), lo dicono in tutti i modi: il riscaldamento globale renderà sempre più frammentario e intermittente l'innevamento sotto i 2000 m, sconsigliando nuovi investimenti in impianti sciistici, anche con innevamento programmato, che ha comunque bisogno di acqua, di freddo e di energia, tutti elementi non scontati. Allora quando vediamo che ancora oggi, quando perfino ai 3500 m di Plateau Rosa si annullano le gare di Coppa del mondo, pubbliche amministrazioni utilizzano denaro pubblico per progetti di sviluppo di ccomprensori sciistici a bassa quota, ci chiediamo: il nostro lavoro, i nostri avvertimenti, la nostra ricerca scientifica, serve a qualcosa?". 

Di fatto il climatologo Mercalli si dice totalmente contrario agli impianti sciistici e all'innevamento artificiale sul Monte San Primo, secondo il progetto che risulterebbe finanziato con 5 milioni di euro, di cui 3 milioni stanziati dal Ministero dell’Interno per il Comune di Bellagio, un milione investito dalla Comunità Montana e un altro milione che dovrebbe arrivare dalla Regione Lombardia. 

Prosegue intanto la campagna del neocostituito Coordinamento ‘SALVIAMO IL MONTE SAN PRIMO’, formato da 19 associazioni che chiedono alle Istituzioni di ritirare il progetto.

Nel frattempo procede anche la campagna di dissenso, con la quale si invitano i cittadini a scrivere email di protesta alla Comunità Montana Triangolo Lariano info@cmtl.it (mandando per conoscenza a info@circoloambiente.org ), con oggetto: “No agli impianti sciistici sul Monte San Primo!”. Sono già più di 250 le email spedite.  La protesta proseguirà con altre iniziative fino a che non verrà ritirato il progetto. 
 

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